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prefazione | xxix |
za di trarne fuori solo alcune parole, che nella prima stampa eran chiuse tra parentesi, le quali chiaramente si scorge che son chiose, o dello stesso autore, o di alcun altro che copiò dipoi il libro. Non per tanto non volemmo al tutto tralasciarle; e però le abbiamo riferite in piè di pagina, contrassegnandole co’ caratteri del nostro alfabeto.
Ancora, come avanti ho detto, al Catilinario e dal Giugurtino mi piacque di aggiugnere pure i Frammenti di Sallustio, i quali sono stati tradotti nel mio studio, e con amore e diligenza limati. E spero che ne altri ne voi mi vorrete di questo riprendere: che, così facendo, non ho avuto in animo di mostrare che si può agguagliar l apurezza, la spontaneità e la grazia de’ padri della favella, ma sonomi sforzato sol di porgere un pratico ammaestramento ai giovani, i quali non hanno da cui prender norma e consiglio ne’ loro studii. Sicchè come propriamente ordinati a questo fine io desidero che li consideriate; e però vi prego di rendervi certo che mi farete cosa gratissima di mostrarmene i difetti, che a me han potuto sfuggire, perchè, tornandoci sopra con più fine lima, meglio io li possa pulire, e proporli men rozzi in una seconda edizione in esempio alla gioventù studiosa. Per il cui amore, prima di far fine, torno istantemente a chiedervi che ajutar mi dobbiate de’ vostri consigli; i quali, se a me, già maturo di anni, poca utilità arrecar possono, molto profittevoli saranno per riuscire ai giovani, i quali con puro e virile animo dar si vogliono allo studio della toscana eloquenza. Fate di star sano, e mantenetemi sempre la vostra amicizia, alla quale me e questo mio libro offero e raccomando.