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tì comprese, perocchè nè da gloria siete mossi, nè da vergo* gna, ed ogni cosa con questa vostra ignavia mutaste; pensando di esser già assai liberi, perocchè vi si risparmiano le spalle, e, per dono de1 ricchi vostri padroni, qua e colà vi è lecito di andare. Ma neppur queste cose son concedute ai miseri contadini; anzi nelle ire e nimistà de’potenti sono oppressi e straziati, e son dati in balia ed in dono ai magistrati per le provincie. Così si combalte e si vince da pochi; la plebe, che che avvenga, è travimi; e vieppiù sarà di dì in dì, se con maggior sollecitudine vorranno quelli la signoria ritenere, che voi raddomandare la libertà.


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