una entrata molto stretta: chè tutto l’altro la natura, siccome per opera umana o per studioso consiglio, avea fatto pendente e quasi tagliato da ogni parte. Quello luogo Mario, perocché vi erano i tesauri del re, con sommo sforzamento intese a pigliare. Ma questa cosa per ventura venne meglio falla che per altro consiglio. Perocchè ’l castello era d’uomini e d’arme assai ben fornito, e simigliantemenle di biada, ed eravi fonte di acqua; e ad argini ovvero terrati, e a torri, e altri edifìcii, era il luogo alli nemici sconcio; e la via di quegli del castello strella molto, ritagliata dall’una parte e dall’altra1: li gatti esimiglianti dificii si menavano con grandissimo pericolo; perocché, quando eglino s’erano alquanto approssimati, o per fuoco o per pietre erano guasti: li militi nè stare innanzi poteano per niuna opera fare per cagione della malagevolezza del luogo, né infra li galli senza grande pericolo servire: ciascuno valente e ottimo cadea, o era duramente fedito: agli altri crescea paura. Mario, avendo consumali molti dì, e molto di fatiche angoscioso, ripensava nell’animo suo se dovesse lasciare quello che cominciato avea, perocch’era invano, o s’egli dovesse aspettare la ventura, la quale spesso avea prosperamente usata. Le quali cose per molti dì e notti angosciosamente rivolgendo, intervenne per ventura che uno Ligure, delle coorti dell’ajuto milite gregario, partendosi dell’oste per acqua, uon di lungi da quel lato del castello, il quale era rincontro dei luogo della battaglia2, vide infra Usassi andare certi animali, che si dicono Coclee (a)3: delle quali egli ora l’una ora l’altra e più cercando per isludio di raccoglierne, appoco appoco andò presso che alla sommità del monte. Ove, poiché egli conobbe che v’era solitudine e persona niuna; per usanza d’ingegno umano, il desiderio di faré le malagevoli cose rivolse il suo animo. E quivi per ventura era cresciuta una grande ilice4, la quale era fra li sassi, quivi prima inchinala un poco in lato, e pui rivolta e accresciuta in alto, là dove la natura tutti gli arbori porta. Per gli rami protesi del detlo arbore e per’gli sassi, che alcuna volla lisciano fuori, sforzandosi e sagliendo il detto Ligure, fu suso5: e vide e considerò tutta la pianura del castello; perocché tutti li Numidi erano alla battaglia attesi. E, spiate tutte cose 6 che gli parea che fossono per mestieri al fatto, ritornò giù, non a ventura, come salito era, ma ragguardando e avvisando tutto7. Poi tostamente se n’andò a
- ↑ Tutto questo luogo era nel volgarizzamento a stampa manifestamente c< nfuso.Con l’autorità del testo latino si è mutato il in ritagliata e gl'incisi sonosi ragionevolmente ordinati.
- ↑ era rincontro Oclluogo ec.) Rincontrot che vai di rimpetto, si costruisce egualmente col di, come in questo luogo, e, più comunemente ancora, con (’ a.
- ↑ (che sono quasi di generazione di nicchi).
- ↑ ilice è voce al tutto latina, edè lo stesso che leccio, ovvero elee.
- ↑ sagliendo... fu suso) Primamente vogliamo che i giovani avvertano come anticamente si di ceva s agli re e sali reonde sagliendo qui c io si esso clie salendo; poi,che suso è lo stesso che jw.M’hc gli antichi, i quali sfuggivano le termi* uationi acculiate, dicevano suso e giuso per su e giù; e così molti altri.
- ↑ spiale tutte cose) Spiare vai propriamente cercar con diligenza9 andare investigando diligentemente.
- ↑ ragguardando e avvisando tutto) Ragguardare e più cheguardare, chè vale attentamente e minutamente guardare ed avvisare qui sta per por mente, m mutamente considerare. Così ilBjcc.disse; Maestro,avvisa questo destriere ec.