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136 il giugurtino

donii (a)1: di coloro (b)2 a verno inteso e trovato che per le discordie della città ne fuggirono, e per navi vennono in quegli luoghi, e feciono Lepti, eh’è posta tra le due Sirti. Le quali hanno il nome dal fatto, perocché sono due golfi di mare, quasi nella fine d’Affrica, diseguali di grandezza, ma d’iguaie natura: de’ quali i luoghi presso a terra sono molto alti e profondi; gli altri, come per avventura, tali profondi, e tali in alcun tempo vadosi (c)3. Chè, quando il mare è grosso, e comincia a tempestare di venti, allora l’onde traggono seco limaccio4, rena e grandi sassi: e così la faccia del luogo si muta insieme co* venti; e Sirti sono nominate dal tratto che dello c. Della delta città solamente la lingua è mutata per l’usanza de’Numidi; ma leggi, usanze e vestimenta grande parte hanno sidoniche, e fra loro e la popolata Numidia molti e diserti luoghi erano.

CAPITOLO LXI.

Degli due frati5 Fileni, alli quali furono edificali altari.

Ma, imperocché noi in queste contrade siamo venuti per li fatti delli Leptitani, non mi pare che sia sconvenevole che io il magnifico e mirabile fatto degli due Cartaginesi debbia ricordare: di ciò il luogo mi rimembra e ammonisce. In quel tempo, che li Cartaginesi signoreggiavano grande parte d’Affrica, li Cirenensi medesimi erano grandi e ricchi assai. In mezzo fra li uni e gli altri erano campi e terre arenose d’uno modo; nè v’era fiume nè monte, per lo quale si potesse discernere loro confini: per le quali cose ebbono fra loro grande e lunga guerra. Poiché dall’una parte e dall’altra legioni, e anche le navi, furono spesso sconfitte e scacciale, e l’uria parte l’altra avea alquanto atterrata; temendo che non e li vinti e li vincitori stancati subitamente altri assalissono, feciono indugio e triegua. e vennono a questi palli: che certo dì si dovessono partire uomini mandati dalle loro ciltadi a ciò; e iu qualunque luogo s’incontrassono quello fosse il comune termine6. Onde da Cartagine furono mandati due fratelli, i quali erano nominati Fileni, e avacciarono molto lor via: li Cirenensi andarono più tardi. Questo se intervenne per pigrizia o per isvenlura non so bene: ma suole egli in quelle contrade la tempesta di terra ritenere7 non meno che quella di mare. Chè, quando per quelli luoghi di pianura, nudi e vuoti di piante, si leva ven

    ia diritta Lombardia, che anticamente si dicea Liguria).

  1. (cioè d’una terra d’oriente, che oggi si dice Setta).
  2. (dice Sallustio).
  3. (cioè bassi e da potere guadare).
  4. limaccio è lo stesso che fango, quella porcheria che si genera ne* luoghi paludosi.
  5. frale è lo slesso che fratello, nel qual sentimento questa voce è restata alla poesia; ed oggi non si usa che per uomo di chiostro e di religione.
  6. termine, cioè confine.
  7. ritenere .oltre delle altre sue significazioni, ha pure quella di impedire, trattenere; e così è qui da intendere.