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il giugurtino 115

incerta, sozza e misera. Li Romani, dispartiti, alcuni insieme piegavano, alcuni perseguitavano,1 e niuno ordine servavano; là dove ’l pericolo prendea ciascuno, quivi contrastava ecombaltea: arme e dardi, e cavalli e uomini, inimici e cittadini, erano permischiati: niuna cosa per consiglio; la ventura reggeva tutto. Sicché molto era andato del dì2 e ancora l’avvenimento della battaglia era incerto. Alla perfine, essendo tutti per fatica e per caldo indeboliti, Metello, quando vide che li Numidi meno contrastavano, appoco appoco ragunò i suoi e recò a ordine, e allogò qualtro coorti di legioni (a)3 incontr’a’ pedoni de’nimici, delli quali gran parte ne’luoghi di sopra per la stanchezza s’erano assisi; e pregò e confortò li suoi ch’eglino non mancassono, e che non sostenessono che gli nemici fuggienti4 dovessono vincere; e com’eglino non aveano castella né guarnimento niuno, laddove doessono scampare; che tutto lor fatto era nelle loro armi. Giugurta in questo mezzo non stava cheto; anzi andana d’intorno, confortava, rinnovava battaglia, ed egli con gli eletti tutte cose, che utili fossono, tastava; sovveniva a’suoi, alli nimici dubbiosi contrastava; e quegli, che sapeva di’ erano forti, da lungi combattendo, gl’impacciava. In questo modo in tra loro combatteano li due imperadori, uomini sommi: eglino infra sè pari, ma con ajuto dispari: chè Metello avea per sè li buoni combattitori5 e il luogo contrario; a Giugurta tutt’altre cose, eccetto li combattitori,frano in acconcio6. Alla perfine, poiché li Romani conobbono che non aveano dove ricoverare, nè dal nimico aveano copia di potere combattere con lui, e già era presso alla sera; secondo che fu loro comandato, se ne andarono sui colle, ch’era a rimpetto7. Sicché li Numidi, avendo perduto il luogo, furono rotti e scacciati: pochi ne morirono; e molti dijoro, per velocità, e per la contrada, che non era da’nimici saputa, furono scampali.

CAPITOLO XL.

Come Bomilcare e Butilio combatterono insieme, e come Butilio vincitore ritornò a Metello.

Intanto Bomilcare, il quale da Giugurta era posto sopra i leofanti e

  1. Manca neque signa.
  2. molto era andato del dì) Si noti beli* uso del Tei Lo andare, il quale, oltre alle molte altre sue significazioni, ha pur questa di trapassare, scorrere, parlandosi di tempo. Il Firenzuola, As. 241, disse: JSè vi andò molli giorni, che, parendo a1 miei padroni ec,
  3. (cioè compiute).
  4. fuggiente è uscita del participio presente del ▼erbo fuggire, ed oggi si dice fuggente.
  5. avea per sè li buoni combattitori) La par ticella per, olire a’ molti eleganti modi in cui s usa, de’quali incili abbiamo già notati avanti serve anche a dimtare a disposizione di chi sic una cosa o una persona; ed in questa significazione è stata aggiunta al Vocabolario dal Manuzz con questo altro esempio della Vii.-» di S.M.Maddalena; Non ristesse altri che egli ec., e questa casa stesse sempre per lui te.
  6. erano in acconcio) V. a pag. 102 la n.6.
  7. a rimpetto vai lo stesso che rimpcllot di rimpetto, che oggi e più in uso.