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112 il giugurtino

dimento, gli rimandava a casa; e al re la pace, che dimandava, nè vietava in tutto, nè promettea; e fra questi indugi aspettava le impromesse1 degli ambasciadori. Giugurta, poi2 gli detti di Metello considerò insieme co’ suoi fatti, e avvidesi ch’egli era tastato con le sue arti, perocché in parole gli era nunciata pace, e in fatti era la guerra durissima; e che così grande città era da lui dipartita, e la contrada già conosciuta da’ nimici, e gli animi de’popolari suoi tastati; costretto per necessità, diterminò di combattere ad arme. Onde, spiata la via de’ suoi nimici, e recato in isperanza di vittoria per l’agio del luogo onde passar doveano, apparecchiò quanto potea più gente d’ogni generazione, e per occulte vie andò innanzi, ond’era la via di Metello.

CAPITOLO XXXVII.

Come Giugurta si pose a uno colle per aspettar Metello, e confortò gli suoi.

In quella parte di Numidia, la quale Aderbale nella partigione3 avea posseduta, era uno flume, il quale venia di verso meriggio4 che avea nome Mutul: al quale era uno monte da lungi quasi XX milia passi, ed era parimente da ciascuna parte ritratto5, ma salvatico, infruttuoso e da natura e da umano lavorio6. In questo mezzo si levava quasi un colle, molto Iato7 vestito d’oliastri8 e di mirteti e d’altre generazioni d’arbori, li quali in arida terra e in renosa sogliono nascere. La pianura era tutta diserta per la carestia dell’acqua, se non gli luoghi ch’erano presso al fiume9, gli quali erano ornati e pieni d’arbuscelli, da bestiame e lavoratori usati. Adunque in quel colle, il quale era attraverso della via levato, s*assise Giugurta10, assottigliata ovvero nascosta la schiera de’ suoi; e agli leofanti e parte di gente a piede fece capitano Bomilcare, e insegnógli che dovesse fare11. Egli nel detto colle presso al monte con tutti cavalieri e pedoni eletti allogò sua gente; poi, ciascuna

  1. impromessa è Io stesso che promessa; ma è voce poco o nipote oggi da usare.
  2. poi qui sta per poiché. Vedi p. 25, n. 5.
  3. partigione è voce antica, che vale divisione.
  4. meriggio vale il tempo del mezzodì; e così è registralo nel Vocabolario: ma qui meriggio e. adoperato per il punto opposto al settentrione; ed in questo sentimento non è registrato, e, dovendosi allogar nel Vocabolario, si potrebbe fare con questo esempio.
  5. era parimente da ciascuna parte ritrattó) latino ha tracia pari; sì che questo luogo si può intender cos'era ugualmente da ciascuna par te esteso; ma ritratto on si trova nel Vocabolario in questo sentimento.— »11 Belli pensa si abbia a leggere di tratto.
  6. infruttuoso da naturate.) Si noti bell’uso della particella da, la quale qui sta in iuogo ài per.
  7. lato, ad)., voce al tutto latina, vale largo e spazioso; ma oggi non sarebbe da usare.
  8. oliastro, che meglio oggi dicesi ulivastro, è l’ulivo salvatico.
  9. se non gli luoghi ec ) Se non qui sta nel proprio suo sentimento di fuorché, eccettoche.
  10. s'assise Giugurta) Il lat ha consedit; onde assidersi qui sta per fermarsi, ed è stalo dal Manuzi aggiunto al Vocabolario della Crusca con questo solo esempio/ ma oggi non è da usare in questo sentimento,
  11. insegnò gli dovesse fare) insegnare qui sta per dire semplicemente, informare, come l’usò