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108 | il giugurtino |
modo, e, poichè hanno vinto, si vogliono troppo crudelmente rivendicare. Ma, se fo degli studii delle parti e di tutti i costumi e modi della città volessi dire singularmente oppure in 6omma 11, piuttosto il tempo che’l fatto mi verrebbe meno: per la qual cosa ritorno alla storia.
CAPITOLO XXXIII.
Come Metello consolo passò in Affrica, e trovò l’oste mollo disordinala.
Dopo’l patto d*Aulo eia vituperosa fuga della nostra gente, Metello e Silano consoli disegnati aveano partite fra loro le provincie; e Numidia era venuta a Metello, molto valente uomo, avvegnachè fosse contra la parte del popolo: pertanto egli era di fama eguale e immaculata dall’una parte e dall’altra. Questi, poichè fu entralo nella signoria2, ogni altra cosa pensando e ordinando comunemente col suo compagno, egli alla guerra, che dovea fare, pose lutto il suo animo. Onde, diffidandosi della vecchia oste, eleggea militi, scriveagli. e facea venire l’ajuto da tutte le parti: arme, lance e cavalli, e tutti altri guernimentì da oste, apparecchiava: anche fodero3 abbondevolmente, e tutte cose, che in isvariate guerre in acqua e in terra a uomo abbisognante di molte cose sogliono in uso venire4. Ed a queste cose così fare, per autori là, ch’avea dal senato, li compagni e gli nominati Latini e gli re per loro spontanea volontà mandavano ajutorio; e medesimamente tutta la città con sommo studio dava òpera a queste cose. Sicchè, apparecchiate tutte cose a sua volontà, passò in Numidia, avendo gli cittadini grande speranza di lui, e sì per le sue buone arti, e sì massimamente perocch’egli verso le ricchezze avea non vin^o animo: e per l’avarizia de’ signori innanzi a quello tempo in Numidia la nostra potenzia consunta, e quella degli nimici era accresciuta. Ma, poich’egli fu in Affrica venuto, sì gli fu data l’oste di Spurio Albino proconsolo: la quale era d’uomini senza operare5 ed a battaglia non acconci, nè di pericoli uè di fatica sofferitori, di lingua più che di mano pronti, predatori de’compagni, e eglino preda de’nemici; senza signoria e senza moderamento tenuti: sicchè al nuovo imperadore più accrebbe sollecitudine de’ mali costumi loro, che non gli crebbe spe generi dubbio, come in questo luogo.
- ↑ in somma qui sta per in sunto: ma qui pare che il buon frate non abbia dato nel segno; chè l’originale legge: aut prò magnitudine parem di ss e re re.
- ↑ poichè fu entrato nella signoria) Entrare, oltre alle altre sue significazioni, vale ancora prendere un uffizio; e potrebbe questo esempio aggiungersi al Vocabolario, essendo più degli altri chiaro e spiccato
- ↑ 11 testo latino ha commeatum: e però, sul l’autorità ancora de’ due nostri codici, abbiam mutato in fodero, che ha significato di vettovaglia, il foderi di legname, che ha il volgarizzamento a stampa, romeehè questo luogo sia allegato dalla Crusca in § 4 todero.
- ↑ 11 testo latino ha usuifore. Il perchè questo modo italiano sia per abbisognare: nè si registra dal Vocabolario.
- ↑ senza operare) Cosi traduce lo iners del teslo, latino; ma sarebbe stato meglio dire inerte, infingardo, pigro.