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il giugurtino 89

d’ogni generazione si sforzava d’avere la terra, fortemente avacciando, acciocché si facesse anzi che il tempo venisse che gli potesse essere impedito per gli ambasciadori, ch’egli avea inteso che Aderbale avea mandati a Roma anzi che fosse fatta la battaglia.

CAPITOLO XVII.

Come il senato mandò comandando che guerra non si facesse.

Ma, poiché il senato ebbe inteso della lor guerra1 mandò là tre giovani uomini, i quali dovessono andare agli due re, e annunciare loro da parte del senato e del popolo di Roma: come eglino vogliono e sentenziano ch’eglino lascino l’arme e la guerra2; che questo era degna cosa dalla loro parte, e simigliantemente dalla parte de’ detti re. Li ambasciadori vennono in Affrica molto avacciando, e per tanto più che a Roma, quand’eglino s’appparecchiavano di venire, si dicea già della battaglia fatta e dell’assedio di Girta: ma questa novella era allora piccola e non così chiaia. Giugurta, intesa la loro ambasciata, rispose che niuna cosa avea egli per maggiore nè per più cara che l’autorità del senato; e che da sua gioventù egli s’era brigato di portarsi sì che fosse degnamente lodato da ogni buono uomo; e che per sua virtù, non già per malizia, a Publio Scipione, il quale era sommo uomo, sì era egli piaciuto; e per quelle medesime arti da Micipsa, non per difetto che avesse di figliuoli, era stato adottato nel regno: ma quanto egli più cose avesse bene e valentemente fatte, tanto l’animo suo meno potea sofferire che li fossero fatte ingiurie; e che Aderbale con suoi inganni l’aveva voluto fare morire per tradimento: la qual cosa poich’egli avea trovato3, era andato contro la sua malvagità; e che il popolo di Roma non farebbe il diritto ne non farebbe bene, s’egli vietasse la ragione di tutte genti, cioè di difendersi. Alla perfine disse come egli di tutte queste cose manderebbe brievemente ambasciadori a Roma4: e partironsi l’uno dall’altro. Di parlare ad Aderbale non vi fu agio nè potere. Giugurta, poiché si pensò eh’e’fossono partiti d’Affrica, per la natura forte del luogo non potendo prendere Cirta per battaglia, fece fossati intorno alle mura, e ordinovvi torri, e formile e fortifieolle, e di dì e di notte o per forzaoper tradimento cercava5 agli difenditori dimostrava e facea conti li grandi guiderdoni,

  1. ebbe inteso ec.) Il verbo intendere9 quando è adoperalo in sentimento Ai sentire, udire, si costruisce o senza prepostone, o più fiorentinamente colla preposizione */,come vedesiin questo luogo.
  2. 11 testo latino ha di più: de controversiis suis ju re poti us quam beilo di se ep tare.
  3. la qual cosa poich’egli avea trovato) Tro• vare qui sta in sentimento di conoscere, avvedersi 9 sentire.
  4. manderebbe brievemente ambasciadori a Roma) Brievemente qui vale in breve tempo, fra poco; ed è stato aggiunto al Vocabolario di Napoli con questo esempio.
  5. per forza o per tradimento cercava) Cercare per adoperarsi, nel qual senso ci par che qui sia, è notato nel Vocabolario; ma gli esempii, che si arrecauo, non sono punto acconci. Il lat. ha; autpervim, aut dolis tentare9 cioè urbem, o expugnationem.