Pagina:Il Catilinario ed il Giugurtino.djvu/132


il giugurtino 81

glia furono ad amistà ricevuti, ovvero nelli loro grandi dubbii vostra compagnia desiderarono; ma la nostra casa nella guerra Cartaginese fece amistà col popolo di Roma: nel qual tempo più era da desiderare la lor fedele amistà, che ventura buona ch’egli avessono. Della qual casa io nato, non sostenete, Padri conscrilti, me, nipote di Massinissa, ajutorio da voi indarno addomandare. Se a potere impetrare da voi io non avessi niuna cagione, se non la misera ventura mia, che poco innanzi fui re di lignaggio di fama e di ricchezze potente, e ora, trasformato a m;serie, e povero, aspetto l’altrui ajuto; si convenia alla maestà del popolo di Roma di vietare e d’impedire Ja ingiuria, e non sostenere che il reame di niuno per fellonia dovesse crescere. Veramente io da quegli confini sono discacciato, li quali alli miei maggiori il popolo di Roma diede e concedette, e onde il mio avolo insieme con voi cacciarono Siface e li Cartaginesi. I vostri benefici mi sono tolti, o Padri conscritti; voi nella mia ingiuria sete dispregiati. Oimè, oimè misero!: sono, o Micipsa mio padre, venuti a questo li tuoi beneficii,che colui che tu facesti pari a’tuoi figliuoli e partecipe del tuo reame, quegli sia della tua schiatta principale ucciditore? Non avrà mai pace la nostra famiglia? Sarà sempre in sangue, in ferro e in fuga? Quando li Cartaginesi erano in vigore, per ragione sostenevamo noi tutte crudeli cose: li nemici erano da lato, voi amici eravate molto da lungi, tutta nostra speranza era in arme. Poiché quella pistolenza fu levata d’Affrica, noi lieti ci vivevamo in paGe, siccome uomini a’quali non era-niuno nimico, se non cui votaveste comandato. Ed ecco a non prowiso i Giugurta1, con non comportevole ardire, con reità e con rigoglio levandosi in alto, il fratello mio e prossimano suo avendo ucciso2, prima fece preda di iniquità,e tolse lo suo reame; e, poiché me con quelle medesime malvagità non potè comprendere, non aspettando io nè pensando niente che facesse forza nè muovesse battaglia, siccome voi vedete, m’ha messo fuori della patria e di mia casa, e m’ha coperto, e recato a tante miserie, che in qualunque si fosse luogo potrei stare più sicuro, che nel mio medesimo reame. Io così veramente mi pensai come io avea udito (jire e predicare al mio padre3: che quegli, che xostra amistà volessono tenere, e servire diligentemente, mollo di fatica prendeano; ma che sarebbero di tutti pericoli massimamente sicurati e difesi. La qual cosa dalla parte della nostra schiatta fu e avanzò sì che in ciascuna guerra e battaglia fosse con voi: noi se, per lo vostro riposo e pace che avete, saremo difesi e sicurati, questo è in vostra mano4, o Pa-

  1. nonprovviso e modo antico, e vale improvtedatamente: è registrato nel Vocabolario con questo solo esempio; e, io luogo di a non provetto, vi si legge a non provvisto.
  2. ilfratei in mio e prossimano ) Prossimano è voce antica, e vale prossimo-,? qui sta in luogo di congiunto di sangue, di parentela.
  3. come io avea udito dire e predicare al mio padre) È da notare che, per eleganza e proprietà di nostra favella, invece di dire udir dire da mio, padre, si dice udir dire a mio padre] invece di lasciar fare da uno, lasciar fare a uno’, e così si fa pure di altri verbi.
  4. questo è in vostra mano ) Essere in mano i bel modo, e vale lo stesso che essere in potere, essere in balia,