Pagina:Il Catilinario ed il Giugurtino.djvu/126


il giugurtino 75

CAPITOLO V


Come parlavano a Giugurta certi Romani e come gli parlava Scipione.

In quel tempo nell’oste nostra furono molti e de’nuovi1 * e de’nobili, a’quali la pecunia più che bene o dirittura era cara: uomini ordinatori e disponitori di male, potenti in loro terra, appresso loro Compagni famosi più che onesti o buoni22. Questi accendeano l’animo di (Jiugurla non poco, promettendogli che, se per alcun modo Micipsa morisse, egli solo avrebbe Io reame di Numidia: diceangli com’egli era uomo di gran virtù, e come a Roma ogni cosa si rivendea. Ma, poiché, distrutta Numanzia, Publio Scipionè determinò di rimandare tutti quegli ch’erano venuti in ajuto, e egli medesimo di ritornare a Roma; avendo fatto grandi e onorevoli doni a Giugurta, e avendolo molto in parlamento3 3 lodato, sì’l menò dentro là dove dimorava: e segretamante l’ammoni ch’egli piuttosto volesse e studiasse d’avere l’amistà del popolo di Roma in pubblico che in privato, e che egli non adusasse4 4 di fare doni per tal cagione a niuno: chè pericolósamente si compra da pochi quello eh’è di molti. S’egli volesse perseverare nelle sue arti buone, senza niuno dubbio, per sè medesimo, e onore e gloria e reame gli verrebbe; ma,s’egli volesse avere troppa fretta/e tenere altra via, la sua pecunia e egli medesimo caderebbe duramente e verrebbe a niente5. Poich’ebbe così parlato, sì l’accommiatò con lettere, le quali dovesse dare a Micipsa, che conteueano colai sentenza:

CAPITOLO VI.

Lettera di Scipione a Micipsa

Sappi del tuo Giugurta che nella guerra numantina Ia6ua virtù è suta grandissima a dismisura6 la qual cosa io so che a te è grande letizia.

  1. de* nuovi) cioè uomini nuovi-, di che vedila nota 4 a pag. 72.
  2. appresso loro compagni famosi ec. ) Qui il testo latino legge: a pud socios clari magis quam honesti. Sicché si vede chiaro che in questo, come in altri luoghi ancora, compagno è stato dal nostro traduttore adoperato per confe~ derato, allealo; non altrimenti che compagnia fu adoperalo per lega, confederazione} nel qual sentimento compagno non e registrato nel Vocabolario della Crusca.
  3. parlamento qui risponde al latino concio; che è propriamente discorso che si fa al popò«
  4. adusare, come fu altrove avvertito, vale assuefare e si usa, così come nell’alt., nel neut. pass* ancora; ma nel neut, assoluto, come è qui adoperato, non incontra di trovarne spessi esempli, e solo con questo il pone il Vocabolario.
  5. la sua pecunia • • . • verrebbe a niente) Qui il testo latino ha: sin properantius pergeret$ sua mei ipsum pecunia praecipitem casarum; e pare che il traduttore non l’abbia bene inteso; perocché Sallustio qui vuole significare che Giugurta,se avesse voluto affrettare il suo in« grandimenlo per mezzo del suo danaro, per questo stesso suo spendere sarebbe rovinato.
  6. grandissima a dismisura) Il testo lai. lia