Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
88 | Matteo Bandello |
XXXIII.
Esordio sveltito dall’imagine della lepre in fuga, via saettante. Amore — col fuoco dei begli occhi della Mencia — sempre persegue il poeta.
Timida lepre ed al fuggir leggiera,
Ch’a me dinanzi qual saetta vai,
Ferma il tuo corso, e ti riposa omai,
Che qui non c’è chi ti persegua, o fera.4
Lascia fuggir a me, che come fera
Da veltri ognor cacciata teme guai,
E temo, e fuggo i folgoranti rai
Di tal che vuol ch’al suo bel guardo i’ pera. 8
Tu pur in qualche fratta ascosa spesso
Delli sagaci cani il naso falli,
Ond’ei ne perdon di seguir la traccia. 11
Ma me per piagge, tra li campi e valli
Sempre persegue Amor, e lunge, e appresso
Arde col fuoco di begli occhi, e agghiaccia. 14
Vv. 3-4. Il tuo corso, la tua corsa; fera, ferisca.
V. 5. Lascia fuggir a me, costrutto irregolare; lascia a me la fuga.
Vv. 4-8. Tema fondamentale, e perciò parole e idee ripetute, è quel della caccia, del timore, della fuga.
V. 8. Tal, donna.
V. 10. Falli, fai fallare, rendi fallace l’olfatto.