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Il Canzoniere 53

Vorrai forse lodar l’altiera e umana
     Maniera, ch’Ella in ogni cosa mostra,
     Di maestà servando il bel decoro?45
     Non vedi, come in Lei di pari giostra
     Con quel divin favor, che l’allontana
     Da cose basse, d’ogni grazia il coro?
     Quai donne al mondo mai famose foro,
     Tra le più celebrate in Elicona,50
     U’ tant’umanità mai si vedesse,
     Che ’n lor superbia parte non avesse?
     Indarno a Lei s’aguaglia, o paragona
     Qual piú famosa suona.
     Chi dunque dirla quanto merta sape,55
     s’umano ingegno il suo valor non cape?
O pensi di cantar la cortesia,
     Che ’n Lei sfavilla, sovr’ogn’altra chiara,
     Tant’è gentil e liberal, cortese!
     Quest’una dote in Lei sì larga e rara60
     Fiorisce, e frutto fa di leggiadria,
     Tanto mai sempr’a farsi chiara attese!
     Ma chi può farla col cantar palese,
     Se l’uno, e l’altro stile quest’eccede?
     Chi puote il giorno numerar le stelle,65
     E la virtù narrar a pien di quelle,
     Esser potrà di tanta grazia erede,
     Che canti, e faccia fede
     De l’alta cortesia, che ’n questa splende,
     Sì ch’a adorarla tutto ’l mondo accende.70
Or l’accoglienze grazïose e schiette
     D’umiltá piene, e piene di grandezze,
     Ma sempre grate, oneste e signorili
     Chi scoprirà con quelle gentilezze,
     Ch’ivi natura saggiamente mette,75