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Nota Aggiunta


Oltre alle rime fin qui commentate, due componimenti — una Canzone ed un Sonetto — parrebbero, benchè con scarsa fondatezza, da attribuirsi al Bandello. Risultando la loro attribuzione per lo meno incerta, diamo loro luogo in coda alle altre, in nota.

La Canzone al Po, ricorre tra le Opere Minori dell’Ariosto ed è qui da noi raccolta non soltanto per lo scrupolo del Polidori (vedi sotto nota al v. 153) del quale senza attardarci in ulteriori commenti riportiamo anche le annotazioni tra virgolette, ma altresì e sopratutto, per l’accenno alla Mencia (v. 74). In essa però è osservabile un più alto alito di poesia e una migliore forbitezza di lingua e di stile di quanta non si rinvenga nelle canzoni bandelliane.

Piuttosto fa al caso nostro rilevare quanto scrive il Brognoligo in Personaggi bandelliani, a proposito del poeta Nicolò Amanio amico del Bandello: «All’Amanio il Trucchi attribuisce una canzone che egli intitola Ecclissi e che trae dal codice magliabecchiano 719, nel quale si trova appaiata con l’altra Rapido Po poco tempo prima nell’edizione fiorentina del Molini (1822) stampata come opera dell’Ariosto: l’una e l’altra sono d’argomento politico e somigliantissime tra loro e per questo il Trucchi non è lontano dal ritenere l’una e l’altra fattura dell’Amanio, cui come poeta attribuisce soverchio merito. Io noto che la canzone Rapido Po, dall’editore intitolata Eridania, è veramente una bella poesia, mentre la così detta Ecclissi, pur manifestamente derivando da quella, è nell’insieme una rifrittura di motivi petrarcheschi» (pp. 16-17).


XXIX.


Rapido Po, che con le torbid’onde
     Superbo vai tra l’arenose rive,
     Dove le stanche già sorelle dive
     Piangendo diventaro alberi e fronde;
     5Altiero fiume, che da le profonde