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190 | Matteo Bandello |
50Che sorgon qui d’intorno gli miei versi
Parlan mai sempre, n’altro nel mio stile
Rimbomba, ed ho cangiato in questa piaggia
Il nido mio natìo per ogni tempo.
Bramando far mia vita in mezzo ’l fiume?
55Tranquillo, chiaro ed onorato fiume,
Che quinci e quindi spargi le bell’acque,
Perchè non ti conobbi io più per tempo?
Perchè non ho sonori ed alti versi,
Che ’l nome di Madonna in ogni piaggia
60Facesser noto con soave stile?
So ben che non agguaglio col mio stile
Tante tue lode, o glorioso fiume,
Nè dell’aprica, e ognor ridente piaggia,
U’ così fresche, e chiare corron l’acque,
65Nè di Madonna ponno cetre o versi,
La gran virtù cantar in alcun tempo.
Sacri Poeti che per ogni tempo
Immortali vi fate con lo stile,
Gli alti e sottili vostri ornati versi
70A tanta Donna, a sì famoso fiume
Lieti sacrate, e meco di quest’acque
Cantate in questa al ciel sì cara piaggia.
Qui ’l pastor tacque, e la piaggia in quel tempo
E l’acque segno fer, che ’l novo stile
75Gradiva al fiume dei cantati versi.
V. 1. La mossa è petrarchesca: «Di pensier in pensier, di monte in monte», Canz., CXXIX, v. 1. Il senso: dall’una all’altra località, per campagne, per colli e monti, ecc.
V. 2. Anche questo verso è plasmato sul petrachesco: «I’ vo piangendo i miei passati tempi», Canz., CCCLXV, v. 1.
V. 4. Dolce stile, lirica pastorale.
V. 9. Eurota, accenna al passo virgiliano, Egl. VI, vv. 82-84, dove è narrato che Apollo s’aggirò lungo le sponde, folte di lauri, dell’Eurota, fiume della Laconia, cantando la morte del giovane Giacinto, da lui involontariamente ucciso giuocando col disco.