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Il Canzoniere 181

     11Se mille volte in ciel egli salìo?
Amor, tu dillo, che ne scorgi il vero,
     Che troppa gioia il cor ognor mi molce,
     14Poichè ben non ha ’l mondo ugual al mio.


V. 1. O cameretta, quella dove gli fu concesso il baciamano. La mossa è del Petrarca; cfr.: «O cameretta che già fosti un porto», Canz., CCXXXIV, v. 1, motivo ripreso modernamente dal Foscolo nel sonetto «Alla Camera del Petrarca»: «O cameretta, che già in te chiudesti».

V. 5. Riposto, solitario, fuor dagli sguardi indiscreti; caro pegno, d’amore. Si confronti: «Dolce mio caro e prezioso pegno», Petrarca, Canz., CCCXL, v. 1.

V. 4. È il petrarchesco: «Ch’han fatto mille volte invidia al Sole», ivi, CLVI, v. 6, già da noi citato.

V. 8. Amor amaro, allitterazioni ricercate per vezzo stilistico.

V. 14. Amante platonico, il Bandello non vagheggia della Mencia che il sorriso, che il saluto, che l’assenso cordiale; ammesso al baciamano, tocca l’estremo grado della letizia.


CXXII.

Nuova glorificazione della Mencia, con attributi che la fanno donna di paradiso.


Chi vuol veder in poco spazio accolto
     Quant’è di bel al mondo, miri il viso,
     Che mille volte l’alma e ’l cor m’ha tolto,
     4E fede fa tra noi del paradiso.
Bellezze vederà nel vago volto
     Divine e sole, e vederà quel riso
     Ch’un rubin parte in oriente colto,
     8E perle scopre, u’ regna Amor assiso.
E l’armonia poi delle parole
     A chi l’ascolta fa sentir un suono,