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Il Canzoniere 171

     8Divenga sovra tutti singolare.
Segua ciascun sua stella a farsi grande,
     Che ’l tutto i’ sprezzo, e ancor le Muse, salvo
     11Quanto le veggio alla mia Donna in grazia.
Questa seguir portai dal matern’alvo,
     Questa che da’ begli occhi in terra spande
     14Tesor ognor che l’appetito sazia.


V. 1. Brivio. La mossa d’esordio, col nome al vocativo, è felice, e consueta al Petrarca; cfr. Canzoniere: «Orso, e’ non furon mai,», ecc. (XXXVIII, v. 1); «Orso, al vostro destrier,», ecc. (XCVIII, V. 1); «Geri, quando tal or,», ecc. (CLXXIX, v. 1).

V. 4. Dal mar Indo, dall’Oceano Indiano al mar Mauro, che bagna la Mauritania, mar d’Africa.

V. 12. Portai, innato il destino di seguire costei; come disse nella Canzone XCVIII, v. 37.


CX.

Descrive il ricco e leggiadro abbigliamento della sua Donna; ne ridice le beltà fisiche e, sopra tutto, il fulgor degli occhi.


D’un schietto e bianco serico d’attorno
     Fregiato di fin’oro era la mia
     Donna vestita, e ’l capo le coprìa
     4Un ricco e aurato velo vago e adorno.
Il bel candido collo aveva intorno
     Rubini e perle, ed ella allor per via
     Moveva i piè con tanta leggiadria,
     8Ch’ivi ogni grazia allor facea soggiorno.
E spesso rivolgendo mastramente
     I dolci suoi begli occhi, in quelli Amore
     11Con l’arco armato n’era, e con gli strali;
Chè col divino di Costei favore