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Il Canzoniere 161

     E così bella e vaga la discopre,
     Che questa di quell’opre
     È pur che il ciel di rado in terra piove.
     Nè palesar si sanno
     60Così perfette, come in l’alma stanno.
Dico che ’l giorno quando
     I’ qui la vidi prima
     Seder sì vaga sull’erbetta e fiori,
     Stavasi Amor scherzando
     65Dentro a’ begli occhi, prima
     Cagion de’ miei felici e santi ardori.
     I pargoletti Amori
     Sovra quel casto seno
     Spiegavan le bell’ali
     70Scoccando mille strali
     Per gli occhi al freddo cor in un momento,
     Che m’arser sì ch’io sento
     La fiamma ognor del guardo almo e sereno.
     Ed odo il dir che face
     75Fra mille guerre e mille vera pace.
Dal fondo allor usciro
     Guizzando i pesci snelli
     Tratti dal fuoco di que’ vivi rai.
     E ratto si sentiro
     80I vaghi e pinti augelli
     Cantar più dolce dell’usato assai.
     Ben tel ricordi e sai
     Com’in quell’ora e punto
     Per mirar la beltade
     85Con tanta maestade
     Quanta ne mostra quel divino volto,
     Che Febo a lei rivolto
     Rattenne il carro a mezzo il corso giunto: