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Il Canzoniere 143

[LXXXIXbis].


Dunque i’ son vivo ancora
     Lontan dal vago viso,
     Che m’ha lasciand’anciso?
I’ non son vivo, Amore,
     5Da che qui sol restai;
     Ch’allor l’afflitto core
     S’ascose in que’ duo rai
     Del sol più vaghi assai,
     Ove da me diviso
     10Là gode il paradiso.


V. 10. Si confronti questa ballata particolarmente con il passo della Canzone soprastante compreso tra i versi 13-25. Vi ricorrono non pur gli stessi pensieri, le identiche rime.


XC.

È a Cuma. Lamenta che più non vi sia la Sibilla perchè da lei vorrebbe sapere se la Mencia serba ancora ricordo di lui.


Perchè non trovo, ahimè! quella Cumea
     Sibilla sacra in queste sue caverne,
     Ove l’uom chiaramente ancor discerne
     4Qual strada fesse a lei venendo Enea?
Che s’ella a’ dimandanti rispondea
     Delle cose del ciel, di terra e inferne,
     I’ sol le chiederei s’ella mai scerne,
     8Che di me si ricorda la mia Dea.