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532 parte seconda

rato in Naikû in Ise, simbolo di Amaterasu medesima. Scese il novello re dalle sfere celesti con un corteggio di molti Iddii minori, e prese piede in terra in sul monte Takacihono mine, oggi detto Kirishima yama, a confine delle province di Hiuya e Ohosumi in Kiushiu.

Dopo di questo Dio, regnarono nel Giappone altri due Iddii che furono Hikohokodemino mikoto, Takeukayafukiahezu no mikoto. Dopo di loro salì al trono Kamuyamatoiwarehikohohodemino mikoto, conosciuto più comunemente col nome di Jinmu Tennô; il quale fu il primo imperatore del Giappone, di schiatta umana. La storia lo vuol nato l’anno 711 avanti l’èra volgare, e morto all’età di 127 anni. Costui fu il fondatore della dinastia de’ Mikadi, che ancora tiene il trono: la sola dinastia che abbia dominato il Giappone; l’ultimo membro della quale, Mutsuhito, nato l’anno 1852, è il centoventiduesimo Mikado, a cominciar da Jinmu.

Due letterati, Hatori e Hirata, che scrissero sul principio di questo secolo, s’accinsero a metter d’accordo la scienza con la religione. Eglino traendo profitto delle cognizioni astronomiche, che eran venute loro dall’Europa, vollero a lor modo provare la verità della genesi narrata dagli antichi testi storici, la quale abbiamo ora esposta. Ciò fecero per via d’una serie di diagrammi, accompagnati da commento, co’ quali si procurò dimostrare il graduale formarsi del Sole, della Terra e della Luna.

Il primo diagramma è un circolo, con dentro, nella parte superiore, tre macchie; le quali stanno a indicare l’essenza de’ primi tre Kami: Amenominakanushi, Takamimusubi e Kamumimusubi, avanti che fossero composti il Sole, la Terra e la Luna. Il circolo non sta a significare altro che lo spazio; ma non vuol dir che esso sia limitato: e negli ultimi diagrammi la linea di circon-