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parte seconda | 525 |
Quando i concetti dell’antica filosofia cinese si mescolarono con le tradizioni indigene, il primo Mikoto o Kami, che dir si voglia, fu tenuto per la espressione della potenza de’ cinque elementi riuniti; gli altri cinque come espressione de’ singoli elementi suddetti (acqua, fuoco, legno, metallo, terra); e la sesta eoppia fu riguardata come la personificazione della potenza creatrice del Yin-Yang.
Le modificazioni che sofferse la cosmogonia giapponese, per effetto delle idee venute co’ libri filosofici della Cina, si appalesa fin dalle prime parole della genesi esposta dal Nihongi. — «Innanzi che il Cielo e la Terra fossero separati, e i principii delle forze Yin e Yang, distinti; il caos era come un uovo. E il caos conteneva dentro di sè gli embrioni delle cose. E la sostanza più pura e leggera si sprigionò dal tutto, si sparse, si estese e formò il Cielo. E la sostanza più grave e rozza s’aggrumo, e formò la terra. Ora, agevole essendo il roteare armonico della sostanza squisita e purissima; e lento il solidificare e indurire della materia rozza; il Cielo fu il primo a formarsi: la Terra si fissò più tardi. In appresso nacquero gli Dei (Kami), e presero sede nel creato. — Per la qual cosa è detto che il primo continente apparso all’aprirsi del caos era galleggiante; era come un pesce notante a fior d’acqua. — In questo tempo, di mezzo al Cielo e alla Terra, si produsse una cosa (itotu mono), come il germoglio d’un giunco (Ashikai); la quale si tramutò e divenne il Dio (Kami) appellato Kunitokotacino mikoto». — L’ultimo passo soltanto, di questo brano, esprime veramente un concetto
cinque piuttosto che quattro, venendo dopo Ohijini e Suhijni i coniugi Dei Tsimuguhino mikoto e Ikuguhino mikoto.
Invece di Mikoto in alcune scritture si legge spesso Kami, parole che frequentemente hanno lo stesso significato e valore.