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524 parte seconda

definire a parole.1 Era come una nube sospesa, e, per dir così, galleggiante nel seno dello spazio immenso. Da essa a poco a poco uscì fuori alcun che a guisa di corno; meglio, a guisa d’un giovan rampollo d’un giunco (kaya); ma di che straordinaria natura esso fosse, non è detto. Si crede però che fosse lucido e trasparente e purissimo, perchè col tempo diventò sole. Quella «cosa» crebbe e s’allargò all’infinito: ed era come una nuvola che s’affaccia alla cima d’un monte; piccola da principio come un giunco appena spuntato fuor dalla terra, ma poi innalzatasi divenne immensa. E quell’immensità fu la «Regione celeste» (Amatsu kuni) l’«Eccelso campo del firmamento» (Takaamano hara); fu il «Cielo» (Ama). Mentre dal di sopra di quella prima «cosa» s’andava producendo il Cielo, dal di sotto uscì alcun che d’indistinto, che in appresso distaccatosi diventò la luna. Ora, nello stesso tempo che tutto questo s’andava formando, manifestarono la loro essenza sette deità; le prime tre, Dèi solitarii; le altre, coppie di Dei maschi e femmine. Eccone la serie:


I. Kuninotokotacino mikoto, che fu il primo ad apparire di mezzo alla «prima cosa» formatasi.

II. Kunisatsucino mikoto.

III. Toyokumununo mikoto.

IV. Ohijinino mikoto e Suhijnino mikoto.

V. Ohotonojino mikoto e Onotonobeno mikoto.

VI. Omodaruno mikoto e Kashikoneno mikoto.

VII. Izanagino mikoto e Izanamino mikoto.2


  1. In altri testi è detto: «apparve qualcosa di gelatinoso e congelato galleggiante in sul mare primitivo».
  2. In altri testi questa serie è diversa. Gli Dei solitari sono due invece di tre, mancando Kunisatsuci; e le coppie di Dei sono