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510 parte seconda



III. — Peccati contro la roba e gli averi altrui.


Essere avidi della roba altrui, e cercar d’averla in qualunque modo. (92)

Desiderare di possedere quello che di buono o di bello hanno gli altri. (8, 129)

Appropriarsi qualcosa per forza, o chiedere quel che non c’è dovuto. (91)

Arricchirsi con mezzi illeciti, e poi menar vanto delle proprie ricchezze. (61, 125)

Arricchirsi con latrocinii e rapine. (93)

Rubare sul peso e sulle misure. (123)

Adulterare le merci di buona qualità. (124)

Prendere imprestito e non rendere. (117)

Desiderare la morte di coloro, a cui siamo debitori di danaro. (82)

Procacciar d’avere gli ufficii che hanno gli altri. (25)

Carpire quello che altri ama. (55)

Esporre altri in un pericolo per salvar sè stessi. (45)

Cercare il proprio utile a danno altrui. (46)

Frodare dando cattiva roba in cambio di buona. (47)

Appropriarsi la gloria, frutto dell’ingegno altrui. (49)

Tendere agguati per ingannare i semplici o gl’ignoranti. (8, 127)

Desiderare che i possessori di grandi ricchezze le perdano o le dissipino. (80)

Far mangiare agli altri alimenti infetti. (121)


IV. — Colpe che si posson commettere singolarmente
nel modo di condursi con gli altri.


Desiderare la sventura altrui. (43)

Adoprarsi che alcuno non colga i frutti del suo onesto lavoro, o la ricompensa dovuta al suo merito. (44)