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494 parte seconda

maggior male che darsi a desiderii smodati; maggiore sventura che non bastare a sè stesso. Chi si contenta di quel che ha, non sarà mai infelice».1 — «Fuggi gli onori, la gloria, le passioni, i piaceri, come i tuoi più grandi nemici».2 — E poi altre massime di simil genere, che io tralascio. Ma non voglio però tralasciare alcuni pensieri morali, co’ quali mi par terminar bene questo capitolo.

«Le grandi passioni son fonte di grandi dolori».3

«L’umiltà è la virtù che maggiormente esalta l’uomo».4

«Rendi bene per male».5

«Provvedi ad arrestare il male prima che esso sia veramente tale; sta’ in guardia a frenar le passioni, appena appena ti agitano».6

«Non imprendere cose grandi e difficili a un tratto: comincia dalle agevoli e dalle piccole, e procedi con costanza. Una vigorosa quercia è nata da una radichetta come un capello; un’altissima torre è sorta da una manciata di terra; un viaggio di mille miglia è incominciato con un passo».7

«Qual cosa stimi più, te stesso o la tua fama? Qual cosa pregi più, la tua persona o le tue ricchezze? Se ami più te stesso, e se dai più prezzo a te che a’ tuoi danari; perchè corri continuo rischio di perderti, per acquistare e gloria e ricchezze?».8



  1. Tao-té-king, cap. xlvi.
  2. Ibidem, cap. xiii.
  3. Ibidem, cap. xliv.
  4. Ibidem, capitoli lxi, lxvi, lxxviii.
  5. Ibidem, cap. lxiii.
  6. Ibidem, cap. lxiv.
  7. Ibidem, cap. lxiii, lxiv.
  8. Ibidem, cap. xliv.