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458 | parte seconda |
shang-Cêng-jên, Spiriti che si possono innalzare ad altezza sublime; 8. San-thien-Cên-jên, Spiriti che hanno il dominio delle tre regioni del Cielo; 9. Kiu-thien-Cên-jên, Spiriti che hanno il dominio di tutt’e nove le regioni celesti.1
Fin da’ tempi di Shên-nung (2740 av. C.) parlavasi d’un personaggio chiamato Chi-sung-tse, che praticava la magia, e che tale arte aveva anche insegnata al suo sovrano. Abitava costui una città incantata, altri dicono una grotta, sul monte Khuen-lun, insieme con una fata celebre detta Si-wang-mu. Aveva egli trovato il beveraggio dell’immortalità, l’aveva preso e s’era reso eterno; e la leggenda dice che tale aveva fatta anche la figliuola minore di Shên-nung, per la gran fede ch’ella aveva nella magia.
A tempo dell’imperatore Yao (2350 av. C), Heu-I, arciere famoso al servizio di lui, che aveva per costume di lanciar frecce alla Luna, quand’essa eclissavasi, credendo liberarnela; Heu-I, dico, volle diventare anch’esso immortale. Cominciò ad andar per le montagne, in cerca di qualche mago, che avesse il segreto di far l’Elisir della vita; fino che trovò la fata Si-wang-mu, la quale dettegli il liquore prezioso. Tornato a casa col suo tesoro, la moglie Cang-ngo accortasene, involatolo al marito,
- ↑ Questi sono gli spiriti dei Taosi che hanno conseguito il fine, a cui tendono le pratiche della loro religione; ma se si riguardano questi enti in sè stessi, la mitologia taoista li distribuisce allora in cinque classi. 1a Kuei-sien, Spettri vaganti e irrequieti: 2a Jên-sien, Uomini che seppero affrancarsi dalle passioni e dalle malattie; 3a Ti-sien, Uomini che ottennero d’essere immortali su la Terra; 4a Shên-sien, Spiriti immortali che hanno lasciata la terra e sono andati ad abitare le tre Isole incantate; 5a Thien-sien, Spiriti celesti, che vivono perpetuamente nelle pure regioni dell’Etere.