Ora dunque, per capir meglio quel che diremo fra poco, è necessario di aggiungere alcuna cosa intorno agli «Spiriti d’origine umana»; ma primieramente convien rammentare, che per «spirito» non devesi mai intendere anima immortale, superstite al corpo, e avente vita propria e individuale. Il corpo umano, secondo la credenza cinese, è formato di materia (Khi-Thi) e di spirito, o forza o energia che dir si voglia (Shén-Kuei). Nella materia si distingue il Khi, sostanza prima, originale, da cui sono uscite tutte le cose esistenti, e il Thi, sostanza organizzata. La prima è resa efficace e animata da una forza detta Hun «Energia vitale»; la seconda, da altra forza appellata Pho «Energia animale». La somma de’ fenomeni che si manifestano per l’unione della «Sostanza prima» (Khi) con l’«Energia vitale» (Hun) è quel che costituisce il Shèn, «Spirito». La somma de’ fenomeni, che si manifestano per l’unione della «Sostanza organizzata» (Thi) con l’«Energia animale» (Pho) costituisce quel che si chiama Kuei «Anima». L’Uomo consiste dell’unione di queste quattro parti. Alla morte, la materia che forma l’organismo (Thi) si disfà e torna alla terra; l’«Energia vitale» (Pho) sparisce col disfacimento del corpo; e l’«Anima» (Kuei), ritornata anch’essa nel seno delle forze che vivificano il mondo organico, si trasforma in altri fenomeni. La «Sostanza prima» (Khi) si spande invece per lo spazio; s’innalza, si purifica; diventa vapore, luce, calore, profumo; e lo «Spirito» (Shén), separatosi da essa come parte più eterea, si perde e si confonde in mezzo all’energia generale della Natura. Non mancano pertanto seguaci della Dottrina del Tao, che, ad esempio de’ Buddhisti, credono in una specie di Nirvâna; e Khang-thsang-tse, scrittore taoista dell’ottavo secolo, così si esprime: «Il mio corpo è stret-