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parte seconda | 449 |
mise di pagare egli stesso per lui il prezzo del salario. Lao-tse acconsentì; ripose il misterioso e potente talismano sulle reliquie del morto, e questi subitamente tornò a rivivere come prima. Allora Yin-hsi diede al servo resuscitato dugentomila danari e lo accommiatò.
Dopo questo fatto maraviglioso Yin-hsi fu discepolo zelantissimo del Filosofo, il quale gli apprese l’arte dì viver lunghi anni. E avendo inoltre pregato il maestro che lo istruisse più profondamente nella Scienza del Tao, Lao-tse gliela espose in cinquemila parole. Le quali, dopo che l’ebbe in solitudine meditate, le trascrisse in un libro, che intitolò Tao-te-King. Questo valente discepolo, diventato perfetto nella pratica della Scienza arcana, non tardò a trasformarsi anch’esso in uno spirito immortale, al pari del suo Maestro.
L’imperatrice Teu-thai-heu (170 av. C.) ebbe gran fede negl’insegnamenti del filosofo Lao-tse; e l’imperatore Hsiao-Wên-ti,1 i suoi parenti e la sua moglie non mancavano di leggere attentamente quel libro sublime. Non è a dire quanto gran vantaggio ne traesse ognuno, per cosiffatto procedere; e come fosse prosperoso e pacifico il regno di Wên-ti (179-156 av. C.) e di King-ti (156-140 av. C), di questi sovrani così osservanti de’ precetti taosi! — Per tre generazioni si protrasse la vita gloriosa e benefica dell’imperatrice Teu-Thai-heu.
In questo tempo si resero famosi per profonda conoscenza della Dottrina, Su-kuang, precettore del principe ereditario, e il suo figliuolo. I quali, sapendo esser cosa verissima, che a colui, il quale è giunto al colmo d’una gloria ben meritata, giova rinunziare
- ↑ Teu-Thai-heu era moglie di Hsiao-Wên-ti.