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parte seconda | 429 |
e un medesimo svolgimento della produzione e della formazione di tutte le cose e di tutti i fenomeni naturali. Il mondo fisico e il mondo morale procedono per una medesima via; l’uno e l’altro non possono esser risguardati che come una cosa sola sotto due aspetti diversi: sono due serie distinte di fenomeni, ma che hanno comuni le origini e le leggi.
Le virtù costituenti l’umana natura, le quali fanno l’uomo atto al civile consorzio, sono Amore, Giustizia, Urbanità e Conoscenza. Esse s’indicano anche co’ nomi Yüan, Hêng, Li e Cêng, che nell’Yi-king voglion dire «Uno, Due, Tre e Quattro». Ora ecco come nacquero queste virtù. Appena che il Thai-ki si commosse, il «Principio del moto» o Yang, che andò a prodursi, nell’ordine morale divenne Yüan-Hêng, «Uno-Due»; e ciò fu la «Perfezione» (Chêng). Il moto cessò, e diede luogo alla quiete, la quale produsse lo Yin o il «Principio del riposo», che nell’ordine morale divenne Li-cêng «Tre-Quattro»; ciò fu la «Ristorazione» (Fuh). La «Perfezione», entrando a comporre l’umana natura, prese forma di Amore e Giustizia; la «Ristorazione», di Urbanità e Conoscenza. L’Yüan-Hêng e il Li-Cêng, queste due potenze di doppia efficacia, sono chiamate «Virtù celesti»; l’Amore, la Giustizia, l’Urbanità e la Conoscenza sono dette «Virtù umane»; le une e le altre insieme formano la «Forza universale», Li, che ha in sè la ragion d’essere di tutto quel che esiste. Il Li, questa forza universale, questa ragion d’essere di tutte le cose, si trova da per tutto inerente alla Materia prima, e la segue nelle innumerevoli sue metamorfosi. Se non che il Li conserva in generale un tal nome riguardato come la forza che agita la materia; mentre prende quello di Sing, se nell’organismo umano, di Ming, fato o destino, se nel Cielo.