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parte seconda 395

la forma che ha oggidì, e nella quale è generalmente professato. Ma avanti di far questo, sarà bene vedere un po’ quel che accadde ne’ quindici secoli, che separano costoro da Confucio e Mencio.

Tutto questo tempo, riguardo alla storia dell’incremento intellettuale della nazione cinese, si può dividere in quattro epoche o periodi, che abbraccian ciascuno tre o quattrocent’anni. Il primo è un periodo di contrasti e di lotta. L’antica dottrina ripristinata da Confucio si trovò a fronte certe nuove dottrine eterodosse, che tentarono di soverchiarla, i campioni delle quali erano Me-ti, Yang-cu, Lieh-tse.1 Mencio si levò a combattere questi filosofi, le cui idee, opposte a quelle del suo Gran maestro, minacciavano di ricondur gli uomini alla barbarie. Anche gl’insegnamenti di Lao-tse, ai quali Wên-


  1. Me-ti o Me-tse scrisse un’opera intitolata Kien-ai «Dell’Amore universale», intorno alla quale vedi J. Legge, Chinese Classics, t. ii, prolegomeni, p. 103-126.
    Yan-cu Tse-kiu è tenuto da alcuni come discepolo di Lao-tse, la qual cosa è da molti messa in dubbio. Le dottrine di questo filosofo furono paragonate a quelle di Epicuro. Vedi J. Legge, op. cit., p. 95-102, e p. 374 di questo nostro libro.
    Lieh Yü-kheu, comunemente chiamato Lieh-tse, scrisse un libro, che i più mettono tra quegli della scuola taoistica, il quale comparve, con un commento di Cang-can, nel 742 d. C. col titolo Chung-heu-cên-king, e nel 1007 con quello di Chung-heu-ci-te-king. — I tre menzionati filosofi vissero tra il v e iv secolo avanti l’era nostra. A loro si può aggiungere Siun-khuang ovvero Siun-khing, chiamato comunemente Siun-tse, principale sostenitore dalla dottrina eterodossa, la quale voleva che la natura umana fosse originariamente cattiva, e che tutto quel che v’è di buono in essa, e che tale si manifesta durante la vita degl’individui, è conseguenza dell’educazione. Fiorì tra il 370 e il 240 av. C. Vedi Op. cit., p. 82-91.