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362 | parte seconda |
I mezzi per diventar savio, perfetto e santo, l’uomo li ha dentro sè stesso: sono le facoltà e le disposizioni che ebbe da quell’universale lavoratore delle cose, che è il Thien o il «Cielo»: è insomma la natura stessa dell’uomo che deve condurlo alla perfezione, quando l’uomo sa condursi secondo natura. Laonde il trattato si apre con le tre proposizioni seguenti:
I. a) «Il Thien-ming (di cui abbiamo parlato nel capitolo primo)1 è quel che in altri termini è detto Natura.
b) «Procedere, tenendo quella sempre a guida, è procedere pel Vero sentiero.
c) «Indirizzare per esso, o regolar la condotta degli uomini, è ciò che si chiama Educazione e istruzione».
A queste tre proposizioni il Commento fa le considerazioni che appresso:
a) «Vi è una ragion d’essere di tutte le facoltà, di cui ogni creatura vivente è capace secondo la propria natura. Nell’uomo questa ragion d’essere divien la potenza che deve spingerlo a opere sempre virtuose; ed è quel che di sopra è chiamato Natura.
b) «Ora, assecondando i moti spontanei di questa natura in qualsivoglia faccenda del vivere quotidiano, l’uomo si troverà necessariamente sul Vero sentiero, che lo condurrà a operare in ogni congiuntura secondo il dover suo.
c) «Nondimeno gli uomini hanno tutti bensì una natura conforme, e conseguentemente tutti una sola regola di condotta; ma le disposizioni o inclinazioni di ciascheduno sono diverse; e perciò avviene che in realtà