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parte seconda 337

un giro pe’ suoi Stati; e allora un magistrato aveva l’incarico di precederlo, per raccogliere tutte le canzoni, che si usavano cantare in quel tempo, e presentarle poi al sovrano, affinchè egli potesse ben conoscere il suo popolo.1 Non per questo solo fine erano tenute in pregio e ricercate le composizioni poetiche volgari; ma anche perchè si tenevano assai acconce alla educazione morale e intellettuale della nazione. Si voleva, per esempio, che certi canti, che elogiavano le virtù domestiche o civili di qualche suddito, o di qualche principe d’alcuno dei varii Stati cinesi, fossero conosciuti da tutti i sudditi e da tutti i principi dell’impero, affinchè essi s’ispirassero a quelle stesse virtù, che la voce del popolo celebrava a quel modo. «Con la poesia, dice la citata prefazione, gli antichi sovrani2 rendevano indissolubili i vincoli coniugali, squisito il sentimento dell’amor filiale; con essa fortificavano le virtù cittadine, davano efficacia alla potenza trasformatrice dell’istruzione: incivilivano insomma i costumi del popolo. A commuovere il cielo e la terra, a scuotere gli Dei e i Demoni nulla è più potente della poesia».

Sei generi, o sei diversi stili, si distinguono nella poesia. Il primo genere o stile si chiama Fung, che vuol dir «vento»; e significa in tal caso l’efficacia dell’esempio su i costumi, la potenza dell’educazione; perchè, come il


  1. Li-ki, v, ii, 13 e 14. — Anche Ma Tuan-lin, nella sua Enciclopedia dice: «Gli antichi avevano un magistrato deputato a raccogliere e scegliere le canzoni; per tal modo i re conoscevano i costumi del popolo, li studiavano, e si rendevan capaci di sapere quel che riuscirebbe utile a farsi dal lor governo». Wên-hsien-thung-kao, lib. clxxviii, fol. 1.
  2. «Per sovrani dell’antichità qui s’intendono, dice il comento, Wên-wang, Wu-wang, Ceu-kung e Cêng-wang».