intorno al detto Libro; ed infatti Fu-shêng, che lo sapeva quasi tutto a mente, lo dettò a costui. La pronunzia del vecchio letterato, a cagione della età decrepita, era così poco intelligibile, che una sua figliuola spiegava a mano a mano all’inviato del sovrano quel che il padre voleva dire. Ma cotesta figliuola parlava il dialetto del paese, non bene inteso dal messo; per guisa che può immaginarsi facilmente gli errori, che incorsero nella compilazione di 22 o 23 capitoli dello Shu-king, che egli riusci a questo modo di mettere insieme. Stando così le cose, si ebbe notizia, che nel reame di Lu, mentre si demoliva la casa di Confucio, per ingrandire il palazzo del principe, furono trovati, nascosti e murati nelle pareti di quella, un antico testo delle istorie, contenenti i libri che riguardavano le memorie di Yu, e quelle delle dinastie degli Hsia, de’ Shang e de’ Ceu, e inoltre un testo del Lun-yü e un altro del Hsiao-king: tutti scritti in que’ caratteri conosciuti col nome di Ko-teu, o «Scrittura de’ Rospi».1 Quella scrittura, allora, non la intendeva più nessuno, essendo da molti anni caduta in disuso; ma aiutandosi coi libri dettati da Fu-shêng e dalla sua figliuola, i dotti di quel tempo poterono giungere a decifrare le tavolette, che contenevano le Memorie storiche, correggendo gli errori incorsi nella prima compilazione. Così si ottenne l’antico testo dello Shu-king, conosciuto col nome di Shun-shu, il «Libro per eccellenza», il quale fu trascritto in caratteri detti Li-tse, che si adoperavano in
- ↑ Propriamente «Scrittura de’ girini», che sono, come si sa, le larve dei ranocchi: e fu così chiamata, perchè i tratti che la componevano, gonfi all’un dei capi e assottigliati poi in coda, rassomigliavano a siffatti animali. Questa scrittura si dice fosse immaginata da Thsang-kie, che viveva a tempo dell’imperatore Huang-ti (2687 av. C.).