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introduzione xxxiii

quali fino a che stanno tutte latenti nel cuore, mantenendo incorrotta la sua natura primitiva, non facendoci inchinevoli verso quelle cose, che il crescere dell’una o dell’altra passione potrebbe farci appetire, si dice che sono nel loro giusto mezzo (ciung). E anche se le passioni si manifestano germinando con eguale misura, e mantenendo il giusto mezzo, non essendovi preponderanza dell’una su l’altra, ed operando tutte con la medesima intensità, ne nasce una salutare armonia, che le rende innocue alla ragione. Il mantenere questo giusto mezzo nei movimenti dell’animo, del cuore, della mente, è procedere per la retta linea di condotta (tao), che ogni uomo deve cercar di seguire:1 e come si vede, siamo vicinissimi a quella regola e misura, colla quale Aristotele voleva governate appunto le passioni.2

Le cinque virtù (Wu-ciang), che vengono reputate come la manifestazione più pura della natura umana incorrotta, sono: l’umanità, la rettitudine, la cortesia, la saggezza, la sincerità. L’umanità è la prima e la più importante, perchè comprende in sè quasi tutte le altre. L’umanità, che il Cousin chiama un vocabolo quasi nuovo, e che per quanto abbia la sua radice nella carità cristiana, egli tiene come una


  1. Ciung-yung, i. 4.
  2. Ἠθικὰ Νικομάχεια, ii. 6.

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