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parte seconda 295

dopo di lui venne Cuan-hü, soprannominato Kao-yang, il quale pose le basi dell’astronomia. Questi cinque personaggi sono conosciuti coll’appellativo di U-ti o «Cinque Imperatori».1 In essi, come è facile accorgersi, s’è voluto personificare i varii gradi di civiltà, pe’ quali è passata la Nazione Cinese, prima d’arrivare al suo storico fondatore ; mentre, nel sistema cosmogorico, questi sovrani personificano i cinque elementi, come il supremo di essi, lo Shang-ti, personifica il caos. Ti-kuh, Ti-cih, Yao, Shun, e finalmente , fondatore della dinastia degli Hsia, e dal quale i Cinesi, ne’ loro annali, incominciano il periodo storico, vennero dopo questi «Cinque Imperatori», ed ebbero, l’un dopo l’altro, lo scettro dell’Impero di Mezzo.


Cerchiamo ora di ridurre a sommi capi quel che abbiamo detto fin qui. L’antica religione della Cina era tutt’altro che un puro monoteismo, come l’hanno preteso alcuni, e come altri lo sostengono anc’oggi. Tutta la natura si manifestò invece a quel popolo animata da un numero sterminato di Genii, che furono distinti in Superni, Inferi e Umani. I primi formano una specie di gerarchia attorno allo Shang-ti; i secondi invadono i monti, i fiumi, i boschi: si fanno i protettori delle contrade: ogni distretto ha il suo, il quale ne’ tempi di grande pro-


  1. Alcuni danno il nome di San-huang, ai tre sovrani Fu-hsi, Shên-nung e Huang-ti (oppure Fu-hsi, Niu-wa di lui sorella, e Shên-nung, come altri vogliono); distinguendo i San-huang, di cui abbiamo parlato più sopra (cioè il Thien-huang, il Ti-huang e il Jên-huang) coll’epiteto di Shan-ku San-huang o «i San-huang dell’alta antichità», e chiamano U-ti gl’imperatori Shao-hao, Cuan-hü, Ti-kuh, Yao e Shun, (oppure Huang-ti, Cuan-hü, Ti-huh, Yao e Shun).