Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
292 | parte seconda |
cominciarono le operazioni de’ due principii ora detti.1 Quest’essere fu il primo, a prodursi, appena che il Caos o il «Gran-tutto» (Thai-yi) si commosse. Uscito così dalla materia primordiale, principiò egli la creazione dell’universo, dividendosi e trasformandosi, secondo che narrano alcuni scrittori di cosmogonia favolosa. E l’alito suo mutossi in aria e in nubi, la voce in tuono, l’occhio sinistro in Sole, e il destro in Luna; le braccia e le gambe divennero le quattro regioni della terra, che stanno ai quattro punti cardinali; i muscoli e le vene furono gli strati diversi, di cui si compone il Globo terraqueo; il sangue si cangiò nelle acque de’ fiumi, i capelli e la barba in costellazioni celesti, la pelle tutta vellosa in erbe e alberi, i denti e le ossa in metalli, il midollo in pietre preziose; e finalmente — «oh poca nostra nobiltà di sangue!» — dai parassiti, che in quell’epoca così lontana dall’invenzione del pettine dovevano pullulare in abbondanza prodigiosa sul suo capo, nacque la specie umana.
Phan-ku è anche riguardato come lo stipite delle generazioni imperiali;2 e in una immaginaria cronologia si trova a capo della lista delle dinastie favolose, che i Cinesi suppongono abbian dato ordine all’universo, e costituita l’umana società. Riguardato sotto questo aspetto, da lui procedettero tre linee di discendenti, la prima chiamata degli «Imperatori celesti» (Thien-huang-shih), la seconda degli «Imperatori terrestri» (Ti-huang-shih), la terza degli «Imperatori umani» (Jên-Jiuang-shih). I primi furono dodici fratelli, che regnarono per lo spazio di 18,000 anni; undici fratelli furono i secondi, e regnarono 11,000 anni; i terzi furono nove, che per