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286 parte seconda

tutto l’edificio religioso della Cina; in esso si può compendiare tutto intero l’antico culto, e gran parte del moderno. Lo Shang-ti e il Thien sono essi pure chiamati, nei libri canonici, «i Grandi, gli Augusti antenati»;1 perchè produssero tutte le cose, in quella guisa che il padre e la madre producono la prole. Il titolo che lo Shu-king dà al ministro preposto alle «tre cerimonie religiose» (san-li, vale a dire le cerimonie consacrate agli spiriti del Cielo, della Terra, e dei defunti) è quello di Cih-tsung, cioè «ordinatore del tempio degli avi»:2 titolo che al tempo dei Ceu fu Thai-tsung-po, o «Gran Preposto del tempio degli avi».3 Inoltre si deve notare che gli antenati, che già sono nel mondo dei Genii, vengono chiamati Shèn-heu «Sovrani spirituali»,4 come Shèn-heu è anche chiamato lo Shang-ti.5 Lo spirito dei trapassati, al pari di quello dello Shang-ti, ha conoscenza degli avvenimenti umani; e le circostanze e condizioni de’ discendenti dipendono da’ loro defunti. Di modo che negli eventi d’importanza, la famiglia ricorre al santuario domestico consacrato alla memoria degli avi, l’imperatore al tempio dei suoi maggiori; e gli affari privati e gli affari di Stato son sempre sotto il patrocinio de’ morti.

Il culto alla memoria di coloro che ci precedettero in questa vita mortale, o che ci furono per un tratto


  1. Shih-king, ii, vi, vi, 4; iii, iii, x, 7; et al. — Shu-king, iii, iii, 4.
  2. Shu-king, ii, i, 23.
  3. Questo funzionario nello Shu-king si trova anche indicato coi nomi di Tsung-po (v, xx, 9), Shang-tsung (v, xxii, 26), Thai-tsung (v, xxii, 23); ne’ quali entra dappertutto la voce tsung «tempio degli antenati».
  4. Shu-king, iv, vii, (ii), 10.
  5. Shu-king, iv, iii, 4.