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introduzione xxv

boeme, danesi, svedesi, norvege, polacche ecc.:1 il Meyer e lo Zotenberg2 fanno menzione di molte traduzioni orientali: una ce n’è persino in Tagalico (delle Filippine), stampata a Manilla nel 1712. In Italiano questo racconto si trova sotto diverse forme. Oltre al dramma sacro, Barlaam e Josaphat, di Bernardo Pulci, ultimamente pubblicato dal prof. Alessandro D’Ancona,3 un’altra leggenda di questi due personaggi è ricordata dal Gamba;4 una fu messa in luce da monsignor Bottari,5 e una terza venne inserita in un volume di Rime e Prose, stampato a Lucca:6


    sto pur pubblicato dal Boissonade: Des heiligen Johannes Damascenus Barlaam und Josaphat. Aus dem Griechischen übersetzt von F. Liebrecht; Münster 1847.

  1. Un frammento in antico francese fu pubblicato da Paul Meyer nella Bibliothèque de l’École des chartes, année xxvi, t. ii, vi série, p. 313.
  2. Bibliothek des literarisch. Vereins in Stuttgart, vol. lxxv, p. 316.
  3. Sacre rappresentazioni dei secoli xiv, xv, xvi, vol. ii, pag. 142. La rappresentazione del Pulci è preceduta da importanti notizie intorno alla surriferita leggenda, e dalla traduzione della dissertazione del dott. Liebrecht sopra citata, fatta dal prof. E. Teza.
  4. Testi di lingua, num. 933 in nota.
  5. Stampata per la prima volta in Roma, Salvioni 1734, e ristampata dipoi, anche in Roma, nel 1816.
  6. Rime e prose del buon secolo della lingua, tratte da manoscritti, e in parte inedite; Lucca, 1852. — Per altre compilazioni di questa stessa leggenda si potrà vedere A. D’Ancona, op. cit., ii, p. 144-45.