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xxiv | introduzione |
romanzo sacro, quantunque nella età di mezzo circolasse in latino, non fu pubblicato per la prima volta nel suo originale greco, o meglio nella sua antica compilazione attribuita a Giovanni Damasceno, se non nel 1832 dal Boissonade, nel IV volume de’ suoi Anecdota.1 Da questa compilazione greca vennero le diverse compilazioni latine; come quella di Giorgio Trapezunzio, l’altra di Vincenso Bellovacense,2 di Iacopo da Voragine,3 e quella pubblicata dal Barone Reiffenberg;4 per tacere delle molte restate manoscritte, fatte in diversi tempi. La leggenda, di cui ora stiamo parlando, fa parte delle letterature di quasi tutti i popoli orientali e occidentali. Il Brunet,5 il Douhet,6 il Graesse7 ne registrano versioni, prosaiche e poetiche, spagnole, tedesche,8
- ↑ Anecdota graeca e codicibus regiis descripsit, annotatione illustravit J. Fr. Boissonade; Parisiis 1829-33: t. iv, p. 1-366.
- ↑ Speculum historiale, lib. lxv.
- ↑ Legenda aurea, vulgo historia Lombardica dicta, recensuit D. Th. Graesse Drestae et Lipsiae 1846 cap. clxxx, p. 811-821.
- ↑ Bulletin de l’Académie royale de Bruxelles, t. x.
- ↑ Manuel du Libraire, iii, 542.
- ↑ Dictionnaire des Legendes, col. 1250.
- ↑ Lehrbuch d. Literärgeschichte, ii, 3, p. 460. — Trésor de livres rares, i, p. 293.
- ↑ La traduzione tedesca del Liebrecht fu fatta sul te-
aprile 1860, ii, 314-34, — Vedi anche Max Müller, Migration of Fables, nella Contemporary Review, july, 1870.