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parte prima | 201 |
di saggezza» o cinque Jñâna; e con cinque atti separati di Dhyâna, ossia «meditazione», creò altri cinque Dhyâni buddha, e questi, ciascuno un Dhyâni bôdhisattva. I Dhyâni buddha, al pari dell’Adi buddha, sono nello stato di riposo o Nirvritti; e l’opera attiva della creazione, o Pravritti, e il governo di tutto il creato, sono affidati ai Dhyâni bôdhisattva. Ed ecco come i due stati di attività e di quiete, di essere e di non essere, in cui consiste il sistema della natura, e che erano un prodotto della evoluzione spontanea della natura stessa, diventano il dominio e il governo di due differenti specie di divinità.
Pei fautori di queste diverse scuole, il Nirvâna o il Summum bonum dell’uomo, corrisponde allo stato di Nirvritti; ed in esso debbono passare gli esseri, quando abbandonano per sempre il regno della trasmigrazione, il dominio di Pravritti. Laonde è chiaro, che il Nirvâna sarà interpretato diversamente dalle varie scuole, e conformemente al modo di intendere quello stato immutabile e definitivo, che esse designano col nome di Nirvritti. Secondo la scuola Svâbhâvika semplice, Nirvritti è il non essere, mentre Pravritti è l’Essere; onde il significato di «annullamento dell’esistenza», che è il concetto di Nirvâna, secondo l’originario Buddhismo, è conforme agli insegnamenti di questa scuola, che infatti fu la prima a prodursi dagli insegnamenti di Gâutama. Non così per le altre, ove Prajña o Adi Buddha creano, reggono e governano il mondo. Secondo le scuole Prajñika e Aiçvarika, il Nirvritti è lo stato in cui il potere attivo, intellettuale e creatore, che è Prajña o Içvara, esiste astrattamente dalla natura visibile. Ora siccome la mente dell’uomo non è che un’emanazione della saggezza suprema, così esso non sarà per-