distrutto e di nuovo formato, per una serie continua, di rivoluzioni, il principio e il termine delle quali non è dato scoprire: così fu, e così sarà per sempre. Vi sono tre modi di distruzione. I Cakravâla sono distrutti otto volte per mezzo dell’acqua, e sei volte per mezzo del fuoco. Ogni sessantesimaquarta distruzione accade per mezzo del vento. — Quando la distruzione si opera per mezzo del fuoco, dal tempo in cui il fuoco comincia, fino al tempo della distruzione totale, scorrono 20 Antara kalpa. Questo periodo è chiamato Sanvartta asankhya kalpa. — Dal tempo nel quale il fuoco ha cessato, al cadere della gran pioggia, per mezzo della quale, come vedremo, è formato il nuovo mondo, scorrono altri 20 Antara kalpa. E questo periodo è chiamato Sanvarttastâyi asankhya kalpa. — Dal primo cadere di questa pioggia generatrice, alla perfetta formazione del mondo, è necessario un tempo di altri 20 Antara kalpa; i quali fanno il periodo detto Vivartta asankhya Kalpa.1 La distruzione e la rinnovazione dell’universo, non si fa dunque per cataclismi; ma l’opera distruggitrice procede lenta per milioni e milioni di anni; e milioni e milioni di secoli vi vogliono poi alla formazione del nuovo universo, e alla organizzazione di nuovi esseri. — Ecco come avviene la formazione del mondo. Una pioggia incessante cade con straordinaria veemenza nello spazio, dove era l’universo distrutto dal fuoco. Nello stesso tempo un forte vento spira violentemente nella direzione opposta alla pioggia cadente, accumulando l’acqua e definendone i limiti, fino a che l’intero spazio sia ripieno. Le prime ad apparire sono le regioni inferiori del Brahma-lôka, e il Dêva-lôka, che occupano il luogo di quelle che già furono; e sono le
- ↑ Hardy, p. 5.