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parte prima 119

scuole, le quali, sotto Sthiramati, successore di Nâga, s’accrebbero in diciotto.1

È impossibile dire qui con precisione, quali fossero le cagioni della suddivisione delle scuole Mahâsâmghika e Sthavira in diciotto altre sètte. Gli autori buddhici, che ce ne hanno lasciata memoria,2 sono quasi tutti del parere che esse nascessero cento anni dopo la morte di Çâkyamuni, e si succedessero pei due secoli che vennero appresso: ossia nel tempo compreso fra il secondo concilio, tenuto sotto Açôka I (Kâlâçôka), e il terzo, adunato per opera di Açôka II (Dharmâçôkâ). E quantunque questa pretesa unità della Chiesa durante il primo secolo, ci sembri cosa da mettersi in dubbio, seguiremo anche noi l’opinione generale degli scrittori buddhici. I quali poi cadono, d’altra parte, in contradizione con sè stessi, quando per dare autorità a certe scuole, ne fanno istitutori alcuni discepoli immediati di Gâutama. Comunque sia, ecco, secondo che scrive Vasumitra d’accordo coi più, l’ordine in cui si formarono queste varie sètte. — La scuola Mahâsâmghika, dopo essersi mantenuta per poco unita, si cominciò a suddividere in altre scuole; che, in sul cominciare del terzo secolo dopo il Buddha, erano giunte a otto. La scuola degli Sthavira conservò per circa un secolo la sua unità, e al principiare del terzo si divise in due, la scuola Sarvâstivâdin, detta anche Hetuvâda, e la scuola Hâimavata, che comprese gli Sthavira rimasti fermi nelle loro credenze, dopo la separazione della scuola Sarvâstivadin. Quest’ultima diede origine ad altre tre scuole, e queste ad altre ancora, nella maniera che si potrà vedere


  1. Wassiljew, p. 50, 59 e segg.
  2. Julien, Listes diverses des noms des dix-huit écoles schismatiques, nel Jour. As. oct-nov. 1859.