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118 parte prima

religione, e in breve, per la sua non comune intelligenza, si rese peritissimo negli insegnamenti della legge di Gâutama. Quando egli ritornò nel paese natale, fu tenuta per un Arhat; e con un séguito di molti Bhikshu si recò nel Çarâvatt vihâra, nel tempo che i monaci recitavano il Pratimôksha Sûtra. Prese anch’egli parte alla cerimonia; e quando venne la sua volta di recitare le parole di quel libro, egli terminò con queste proposizioni: Tutti gli Dei sono ingannati e delusi dalla propria ignoranza: il cammino (della verità e della salute) procede dal torrente della voce, cioè dall’insegnamento: i dubbiosi sono guidati dagli altri: questa è la dottrina del Buddha.1 Cominciossi allora a dire che quelle parole non si trovavano nel Sûtra; ne seguì una disputa, e una gran parte dei giovani Bhikshu si unirono a Mahâdêva. Questo fatto diede origine alle due scuole Mahâsâmghika e Sthavira.2 I seguaci della prima erano i partigiani della dottrina di Mahâdêva; gli Sthavira erano gli ortodossi, quelli cioè che lo avevano combattuto. Dopo che Mahâdêva fu morto, Bhadra divenne il continuatore delle sue massime; e stabilì cinque proposizioni, che divennero il fondamento della nuova scuola. Esse sono: 1.° l’uomo si può lasciar trascinare o guidare dagli altri; 2.° esso è dominato dall’ignoranza; 3.° travagliato dal dubbio; 4.° ed opera imitando altrui; 5.° finalmente, la via della salute sta nella parola. Dopo la sua morte, Nâga si fece il sostenitore di queste cinque proposizioni:3 la discussione diede origine ad altre due


  1. Târanâtha, cap. ix, p. 51.
  2. Vasumitra in Wassiljew, p. 224-227.
  3. Wassiljew, p. 225 e n. 3.