Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/179

108 parte prima

l’una in Sanscrito l’altra in Pali, che presentano tra loro notevoli differenze.

Diremo ora qualcosa intorno al quarto e ultimo sinodo: ma innanzi è mestieri conoscere un altro personaggio, che al pari di Açôka tiene un posto importante nella storia del Buddhismo. Questi è Kanishka re del Kâçmîra; sotto il cui regno si fece la compilazione sanscrita dei libri della Legge, della quale ora abbiamo parlato, si ridussero in una molte delle scuole nemiche, e si adunò il concilio che segnò il termine dello svolgimento delle idee filosofiche e religiose del sistema buddhico.1 Kanishka, a cui il Râja taranginî dà l’epiteto di straniero, e che Târanâtha dice venuto dal nord, fu un re appartenente a quella tribù barbara, che gli storici classici chiamarono Indo-sciti, e che le storie cinesi conoscono col nome di Yüeh-cih o Ta Yüeh-cih.2 Questo popolo, secondo gli scrittori della Cina, è della medesima razza dei Tung-nu, che, molti secoli avanti l’era nostra, fondarono un impero nella Tartaria orientale, che estendevasi dalle montagne Muz Tagh a quelle del Kuên-lun, e dalla valle superiore del fiume Huang-ho fino a Khotan. Circa il 180 av. C. gli Yüeh-cih furono cacciati dal loro paese e spinti verso l’occidente dagli Hiung-nu,3


  1. Pel quarto sinodo, v. Târanâtha, cap. xii; — Lassen, ii, p. 856.
  2. Intorno agli Yüeh-cih vedi: Klaproth, Tableaux historiques de l’Asie p. 56 e 132; — Wen-hsien-tung-kao, l. 338, f. 1 e 3; — Remusat, Nouv. Mélanges asiatiques, i, p. 221; — e intorno agl’Indosciti vedi Lassen, ii, p. 369 e seg. 805 e seg. — Lassen, Points in the History of Greek and Indo-Scythian kings in Bactria, Cabul and India ec. Calcutta 1840. — J. Prinsep, Bactrian and Indo-Scythian coins, nel Jour. of the As. Soc. of Bengal, II, Calcutta, 1833.
  3. Antichi popoli della Mongolia, alle frontiere nord-ovest della Cina, così chiamati sotto la dinastia degli Cin e degli Han;