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parte prima 101

nè in esse si sarebbe di certo lasciata fuggire sì bella occasione, per far risalire a un tempo più antico la conversione della loro contrada.1 A Kâla successe Sudarçana, nato in occidente nel regno di Bharukacca. Egli propagò la dottrina nelle contrade del Sindhu, dove egli pure trovò i sacrifizii umani, e in molte parti dell’India meridionale, che provvide di templi e di preti.2 In altre scritture si trova che al patriarca Kâla, detto anche Micchaka, successe Vasumitra, il quale tenne la presidenza dell’ultimo concilio buddhico, che ebbe luogo nel Cascemir 400 anni dopo la morte di Çâkyamuni.

Teniamo ora a parlare di questi concilii. Subito dopo la morte del Buddha, che accadde l’ottavo anno del regno di Ajâtaçatru, i suoi discepoli si riunirono a Râjagriha nel Magadha, sotto la presidenza di Mahâkâçyapa, o Kâçyapa il grande, per distinguerlo da altri dello stesso nome,3 che fu riguardato come il successore di Çâkyamuni. Era necessario dimostrare ai convertiti al Buddhismo, che la dottrina era stata loro trasmessa direttamente dal maestro stesso; e a questo effetto in una dieta, che durò sette mesi, tenuta nel medesimo anno della morte di lui, si fece la prima raccolta degl’insegnamenti buddhici. Questa raccolta si componeva dei


  1. La confusione dei due Açôka, che si sono succeduti al trono del Magadha coll’intervallo di un secolo e mezzo, i quali sono riguardati come una sola persona dalle tradizioni del nord e nord-ovest dell’India, ha contribuito anch’essa a questa diversità di date. Vedi più innanzi.
  2. W. p. 39-45.
  3. Fra gli altri i tre fratelli Gayâ-Kâçyapa, Uruvilvâ-Kâçyapa e Nandi-Kâçyapa, convertiti dal Buddha, mentre era a Gayâ; e Daçabala-Kâçyapa, chiamato anche Vâshpa, vedi a p. 28.