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98 parte prima

Mahâkâçyapa1 fu il primo di questi Papi del Buddhismo; e dopo dieci anni trasmise la sua autorità ad Ananda, che la tenne fino a che non morì: cioè fino a pochi anni dopo la morte di Ajâtaçatru, re del Magadha. Il patriarca che successe ad Ananda fu Çânakavâsa o Çânavâsika, sotto il quale si dice che accadesse la conversione del Kâçmîra. Il Kâçmîra fu infatti la prima contrada, o una delle prime, che ricevettero la nuova religione, dopo che dal paese del Magadha, dove essa nacque, cominciò a dilatarsi ed estendersi per opera degli zelanti apostoli delle verità buddhiche. Madhyântika, da alcuni messo fra i patriarchi, da altri no, e che Hsüan-Tsang e Târanâtha2 dicono discepolo immediato di Ananda, fu colui che operò la conversione degli uomini di quella nazione; conversione che la leggenda narra nel modo seguente. Madhyântika3 viveva in un convento di Benares, quando gli abitanti cominciarono ad esser molestati dal numero straordinario di Bhikshu, monaci mendicanti, di cui quella città rigurgitava; allora Madhyântika con dieci mila compagni prese il volo per l’aria, e andò sul monte Uçîra. Di là discese nel Kâçmîra che era allora abitato dai Draghi (Nâga); e dopo aver cacciato quei mostri, chiamò a sè cinquecento monaci, fra quelli che lo avevano seguìto, e prese dimora con loro nel paese. Molte delle tribù circonvicine, attirate dalla sua santità, andarono in quel luogo; ed egli fondò città, villaggi e


  1. Vedi cap. i, p. 44, nota 1.
  2. Hsüan-Tsang, autore del Hsi-yü-Ki o Ta-thang-Hsi-yu-Ki, relazione d’un viaggio nell’India e contrade all’ovest della Cina (619-645 d. C). — Târanâtha, autore d’una storia del Buddhismo nell’India, in tibetano, di cui abbiamo parlato.
  3. II nome di Madhyântika, in tibetano è tradotto Nyi-ma-hi-gung, «il mezzo del sole».