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introduzione xi

assoluto silenzio. Gli Egiziani credevano che le istituzioni loro procedessero da Hermes; Zarathustra e Manu, legislatori degli Arii, furono ispirati l’uno da Ahuramazda, l’altro da Brahma stesso; i Cretesi pensavano che Minos avesse avute le leggi da Zeus, e i Lacedemoni, che Licurgo le ricevesse da Apollo. E che direm poi degli Ebrei! Tra nessun altro popolo antico, ogni relazione della vita, ogni sociale istituzione era siffattamente sottoposta ad influenza divina, come presso il popolo d’Isdraele. Esso viveva, nei suoi primordi, sotto l’assoluto governo di Dio. E tale presidenza celeste, non solo teneva unite e conservava le sue istituzioni cardinali, lo Stato, la stirpe, la famiglia; ma, in quegli antichi beatissimi tempi, presso quel popolo santo, la stessa Divinità si occupava perfino de’ più insignificanti atti della vita de’ capi delle tribù e delle famiglie, tra’ suoi più diletti; l’Antico testamento

            . . . . . en parle encore;
Le ciel s’inquiétait de Job;
On entendait Dieu dès l’aurore
Dire: As-tu déjeuné, Jacob? 1

La schiatta mongola non offerse il più lontano esempio di simil natura; il suo Dio, se pur l’ebbe, non si occupò per nulla delle cose degli uomini; e gli uomini, a dir vero, poco o punto si occu-


  1. Victor Hugo, Les Chansons des Rues et des Bois,
    lib i. 2. ix. «Senior est junior».