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parte prima 85

la morte di Alessandro, quando il vasto dominio da lui conquistato nell’Asia si andò suddividendo, la regione tra l’Eufrate e l’Indo fu data a Seleuko Nikator, che aveva accompagnato Alessandro alla spedizione d’Oriente. Seleuko essendosi voluto spingere oltre l’Indo, ebbe a a combattere Sandrocotto, che aveva già consolidato il suo impero nel bacino del Gange. La guerra terminò con un trattato d’alleanza fra questi due sovrani asiatici. Seleuko lasciò a Sandrocotto il libero dominio dell’India e delle terre fino alla catena del Paropaniso, a patto che gli recasse aiuto, con cinquecento elefanti, nelle guerre che egli era di continuo costretto a fare per mantenersi saldo ne’ suoi Stati. Quest’alleanza fu conclusa da Megasthene, ambasciatore greco che stava alla corte di Seleuko Nikator, e dal quale si hanno le più autentiche informazioni intorno alla storia, ai costumi e alla civiltà della valle del Gange, in quel periodo di tempo.1 Morto Sandrocotto, ebbe il trono del Magadha Annitrocate,2 o ’Αλλιτροχάδωζ, come lo chiama Strabone.3 Ecco, in poche parole, quel che gli scrittori greci ci hanno lasciato in memoria del monarca, la cui identificazione col personaggio che gli Indiani chiaman Candragupta, è cosa da non lasciar dubbio. L’anno, in cui Candragupta salì al trono del Magadha, si può tenere che fosse tra il 317 e il 315 a. C.4

Cerchiamo ora d’investigare, secondo gli scrittori indigeni e in particolar modo secondo quelli che seguono


  1. Lassen, t. ii, p. 216 e 219.
  2. In sanscrito Amitraghâta, detto anche Pushapamitra, è conosciuto più comunemente nelle croniche del Magadha col nome di Bindusâra o Vindusâra.
  3. Strabone, xv. 53.
  4. Lassen, t. ii, p. 65. — Koeppen, t. i, p. 166.