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parte prima 81

del Buddha, al 543 av. C.1 Questa data è generalmente accettata dai singhalesi, e, con poca differenza, dagli abitanti di gran parte dell’Indo-Cina. Così i Birmani credono comunemente che la morte di Çâkyamuni avvenisse il 544 av. C.;2 gli abitanti dell’Asam, il 520 av. C.;3 i Peguani, il 558 o 59 av. C.;4 i Siamesi, il 542 o 43.5

Se taluno, da questa confusione d’opinioni intorno all’anno della morte di Gâutama, volesse trarre la conclusione della poca o punta probabilità di vedere in lui una persona veramente storica, sarebbe in errore. Il cominciamento dell’èra nostra dalla miracolosa nascita di Gesù è stato anch’esso soggetto di dispute, come fu in Oriente il cominciamento dell’èra buddhica. Trentacinque autorità delle più ortodosse scuole cristiane differiscono fra loro di dieci anni sul tempo, in cui accadde il fatto più portentoso che abbiano a narrare gli annali dell’umanità. Il fissare con precisione il principiare di questa nostra èra di redenzione fu trovato così difficile, che lo Scaligero scrive, che il determinare il giorno della nascita del Cristo appartiene più a Dio che all’uomo. La differenza dalla massima (608 av. C., generalmente accettata de’ Cinesi) alla minima (520 av. C, di alcuni Indo-Cinesi) delle date per la morte del Buddha, fra quelle che abbiamo riportate di sopra come probabili, è


  1. Tournur, Examination of the Pali Buddhistical Annals, nel Journ. of the As. Soc. of Bengal, t. vi, p. 505.
  2. Crawfurd, Journal of an embassy to Ava, p. 489. — Burney, Translation of a Burmese inscription from Buddha Gaya, nelle As. Res., t. xx, p. 169.
  3. Burnouf, nel Journal Asiat., 1827, t. x, p. 142.
  4. Klaproth, Leben des Buddha, nell’Asia polyglotta, p. 124.
  5. Low, On Buddha and the Phrabât, nelle Trans. of the R. As. Soc., t. ii, p. 57.