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56 parte prima

nella prima predicazione che egli fece nelle vicinanze di Vâranâsî, circondato da’ suoi discepoli, sulla vetta d’un monte. «Tutto quello che esiste nell’universo, incominciò egli a guisa d’introduzione e innanzi di dichiarare i dogmi della sua credenza, tutto quello che esiste tanto ne’ dominii dell’uomo quanto nella regione degli Dei, è simile a fuoco divoratore. E perchè mai? Perchè tutti i nostri sensi, e tutti gli affetti del nostro cuore, sono come fiamme ardenti; perchè gli oggetti che vengono da noi percepiti, e gli effetti che nascono da questa percezione, son come fuoco che brucia e distrugge. La sensazione prodotta da’ nostri organi, gli affetti che vengono nel nostro cuore, son cagione di un succedersi di piaceri e di dolori; e i piaceri e i dolori sono fuoco che divora. E la cagione di ciò è la concupiscenza, è la sete insaziabile di felicità, e l’ignoranza intorno alla vera natura delle cose; per modo che la vita e la morte, la gioventù e la vecchiezza, la sanità e i morbi, i sorrisi e le lacrime, le gioie e le amarezze, tutto è fuoco che ci arde e divora. Ma io ho ormai trovata la sapienza vera, che guida alla perfezione, ho trovato il modo di liberare gli uomini e gli Dei di mezzo a quest’incendio distruggitore». Ed allora il Buddha espone ai discepoli la dottrina delle Quattro verità, che secondo alcuni venne raccolta nel libro che oggi si conserva col nome di Dharma cakra pravatanam sûtra.1

Queste quattro verità, oltre al comprendere tutta la dottrina del Buddhismo primitivo, sono, come già si disse, la base di tutto il sistema buddhico. Di esse tenemmo


  1. Bigandet, p. 139-140. — S. Hardy, Manual. p. 186-187; e Legends and Theories, p. 140. — Lalitavistara, cap. xxvi, trad. p. 391-94. — Feer, nel Journ. Asiat., 1870, xv, p. 346-472.