chiezza dell’amato maestro, servendolo in ogni suo bisogno. Siddhârta morì in pace nel suo ottantesimo anno di età, parlando coi discepoli che lo circondavano.1 «Quando io sarò passato di questa vita, furono le ultime sue parole, non dite che il Buddha s’è dipartito da voi; io sarò sempre in mezzo a voi, come in mezzo a tutti coloro, che praticheranno le dottrine che ho insegnate».2
- ↑ I buddhisti fanno ammontare a più di 1150 i discepoli del Buddha. I nomi di alcuni, saliti più che altri in fama, ci verrà, fatto di incontrare nel corso di questa esposizione. Tra essi è da notare, per esempio, Kâçyapa, chiamato Mahâ Kâçyapa o Kâçyap, il grande, per distìnguerlo dai suoi due minori fratelli: tutti e tre erano filosofi, e risedevano presso il villaggio di Uruvilvâ, circondati ciascuno, dice la leggenda, da mille discepoli. Mahâ Kâçyapa divenne celebre nella storia della religione, e fu sotto la sua presidenza che si tenne il primo concilio buddhico. Altri discepoli celebri sono ancora Çâriputra, detto anche Upatishya, e Mahâ Mâudgalyâyana, entrambi figliuoli di brâhmani, ed entrambi nello stesso tempo ascritti al numero dei fedeli. Ad essi, che premorirono al Buddha, sono attribuite alcune opere buddhiche che anche oggi si conservano nella collezione delle scritture sacre, come sarebbero l’Abhidharmaskandhapâda e l’Abhidharma sangîti paryâya. Ananda, testé menzionato, della famiglia dei Çâkya e cugino di Siddhârtha, uno dei più zelanti sostenitori e propagatori della nuova Legge, fu il secondo patriarca buddhico dopo Mahâ Kâçyapa. Upâli, di casta Çûdra, fu figliuolo d’un barbiere, ed a lui si attribuisce la compilazione di quella parte delle scritture buddhiche che portano il nome di Vinaya. Ricorderemo in fine Aniruddha, che altri chiama Anuruddha, Kâtyâyana, autore della Abhidharma jnâna prasthâna, Subhnti ed altri. V. Koeppen, i, p. 102 e seg.
- ↑ Le leggende narrano che la morte del Buddha avvenne in vicinanza della città di Kusinara, o Kusinagara. Questa città, secondo alcuni, era situata al N. O. di Bhattia, in prossimità del fiume Gandaki. Il Cunningham l’ha identificata col villaggio di Kasia, trentacinque miglia inglesi all’Est di Gorakpûr. (Beal. Fah-hian, p. 93).