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38 | parte prima |
Il Buddha dopo essere andato per varii luoghi in compagnia dei suoi discepoli a predicare la Dottrina, chiamatili un giorno a sè, disse loro: «Diletti fratelli, io sono oramai libero dalle passioni che tengono sommessi uomini e Dei: e voi ancora, docili alle istruzioni che avete ricevute da me, godete del medesimo glorioso privilegio. Ma un gran dovere incombe ora a noi tutti, quello di lavorare efficacemente a favore degli uomini e degli Dei, affine di procacciare ad essi l’impareggiabile beneficio. Per assicurare maggiormente il buon successo di tale impresa, dobbiamo dividerci l’opera, separarci per varie regioni: che due di noi non si trovino più sullo stesso cammino, non coltivino più il medesimo campo. Andate, e predicate la mia Legge; esponetela con diligenza ed amore in ogni sua parte; esponetela a tutti gli uomini senza eccezione».1
La vita del Buddha non è altro ora che una serie di peregrinazioni di paese in paese, di città in città, mentre nelle vie, nelle piazze, nelle scuole, nei campi aperti spiega la sua nuova religione, e i vantaggi che da essa gli uomini ritrarranno.2 Egli e i suoi discepoli ricevono dovunque accoglienza cordiale e benevola; e larga, mèsse di convertiti era sempre il frutto delle loro predicazioni: tanto che la generale simpatia con cui furono accolte le nuove dottrine, e l’avventurosa sorte che incontrarono, costituiscono uno dei fatti più importanti
- ↑ Bigandet, p. 122-124.
- ↑ Su queste prime predicazioni vedi: Feer, Bes premiers essais de predication du buddha Çâkyamuni, nel Jour. Asiat., 6° sèrie, viii, 1866, p. 87. — The first discours delivered by Buddha, nel Jour. of the Ceylon Branch of the R. As. Soc., 1856-66, vol. ii. — Vedi anche il Capitolo secondo.